"Il vero Megafono siamo noi | Un nuovo soggetto politico" - Live Sicilia

“Il vero Megafono siamo noi | Un nuovo soggetto politico”

L'assessore regionale ai Beni culturali, Mariarita Sgarlata

L'assessore ai Beni culturali replica a una lettera firmata dai "giovani del Megafono" di Siracusa, contenente molte critiche nei confronti del governatore. Ma ammette: "Il movimento è autonomo. Deve essere rafforzato. Ha dato spazio a tanta gente 'ignorata' dal Pd".

L'assessore regionale Sgarlata
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PALERMO – Il Megafono sarà pure un’idea. Ma l’idea, forse, non è chiara. Se infatti il presidente della Regione continua a “minimizzare”, anche in seguito alle decisioni dei garanti nazionali e regionali del Pd, la portata del suo movimento, fino a definirlo qualcosa di simile a una “associazione culturale”, c’è chi non la pensa esattamente allo stesso modo. Per l’assessore regionale ai Beni culturali Mariarita Sgarlata, infatti, il Megafono è, senza girarci troppo intorno, “un nuovo soggetto politico”, una movimento che si muove sì, all’interno del Pd, ma con una posizione “libera, autonoma e meno gerarchica”.

Una posizione che fa un po’ a pugni con le rassicurazioni del governatore. E in qualche modo mantiene vivi, irrisolti, i dubbi dei dirigenti regionali del Pd. Anche perché, le parole dell’assessore candidata non eletta al Senato alle ultime Politiche, non sono il frutto di uno “sfogo” ma sono state messe nero su bianco in una lettera con la quale replica a chi aveva “osato” definirsi “giovani del Megafono”, giungendo persino a criticare il passaggio del presidente Crocetta al gruppo parlamentare del Pd.

“Il movimento del Megafono a Siracusa – puntualizza infatti Mariarita Sgarlata – si conferma al fianco del proprio Presidente Rosario Crocetta, per dare voce al cambiamento della Sicilia. È legittimo che singoli cittadini di Noto, in provincia di Siracusa, esprimano il loro dissenso rispetto alle scelte politiche del Presidente, ma non in nome e per conto dei giovani del Megafono di Siracusa al quale non hanno mai aderito”.

Un passaggio che non piace molto ai “diretti interessati”, guidati da Corrado Figura: “Adesso siamo ‘singoli cittadini di Noto?’ – dice – molto strano. Vorrei ricordare all’assessore Sgarlata che io sono stato candidato col Megafono alle ultime regionali, ottenendo circa 1500 voti. Un risultato che ha consentito alla provincia di Siracusa di regalare un seggio all’Ars al Megafono. Quello ricoperto oggi dall’onorevole Coltraro. E vorrei aggiungere che il mio exploit, ha, di fatto, capovolto a Noto la geografia politica, traformando un Comune tradizionalmente di centrodestra, in un Comune di centrosinistra”.

Ma i dirigenti vicini al governatore, stando al racconto del militante siracusano, avrebbero “dimenticato” la base: “Che non ci considerassero del Megafono, – racconta Figura – ce ne eravamo accorti da tempo, visto che da mesi non siamo coinvolti nelle scelte, nelle decisioni. Nonostante io, ad esempio, avessi partecipato a tutte le riunioni del Megafono, fino all’ultima, svolta nel Catanese. Non vogliamo fare la guerra a nessuno. Abbiamo solo chiesto a Crocetta di tornare sulle posizioni di partenza. Noi siamo nel territorio a fare politica, e la gente ci chiede: il Megafono dove è finito?”.

E tra le novità maldigerite dai militanti siracusani, il passaggio di Crocetta al gruppo parlamentare del Pd: “Nessuno – aggiunge Figura – si è sentito in diritto di comunicare niente su quel passaggio. Il nostro leader è sempre lui. Ma la politica non si fa per ‘sentito dire’. Serve che la base abbia anche dei referenti. Il nostro è un grido di ribellione. Ascoltateci, ci siamo anche noi”.

Ma per l’assessore Sgarlata (la lettera è firmata anche dal deputato regionale Giambattista Coltraro e dal segretario provinciale di Siracusa Alberto Lupo), le cose non stanno così: “C’è un Partito Democratico – scrive – che sta con Crocetta, che lo sostiene, lo incoraggia, perché ha fatto della questione morale e del tema della legalità i cardini della nuova politica, cosi come c’è il Megafono, un movimento che esprime una posizione libera, autonoma e meno gerarchica all’interno del Pd, non diversamente da quanto avviene con i renziani”.

Chissà cosa ne penseranno i dirigenti regionali del Pd della posizione “libera e autonoma” del Megafono. “Se i dirigenti del Pd, – aggiunge però l’assessore – dopo l’apertura iniziale, hanno mostrato una diffidenza, una resistenza a far uscire dalle retrovie gli appartenenti alla società civile che avevano deciso di impegnarsi in politica, il Megafono di Rosario Crocetta li ha accolti e ne ha fatto un nuovo soggetto politico, capace di incidere nei processi di cambiamento”.

Un “nuovo soggetto politico” quindi. Ben lontano da uno “scioglimento”, richiesto dai dirigenti democratici. Anzi, nella sua lettera, l’assessore rivendica la necessità di un rafforzamento del Movimento: “Noi del Megafono di Siracusa – prosegue infatti – crediamo in questo cambiamento e abbiamo messo in campo nuove energie per sostenerlo. Sono tanti i giovani che hanno aderito al movimento e che danno un contributo quotidiano alla sua crescita. Siamo fortemente convinti che lo scontro Megafono-Pd rischierebbe di tagliare fuori il Partito Democratico da una stagione di grande rinnovamento che Crocetta ha avviato, come viene riconosciuto dalla stampa nazionale e internazionale. Il passaggio del Presidente al gruppo del Pd – prosegue la Sgarlata – va inquadrato nel contesto reale: è un atto di conciliazione con il partito di appartenenza, che non segna un arresto nella volontà di procedere all’attuazione del programma che abbiamo condiviso fin dall’inizio. Proprio noi che abbiamo aderito al Megafono, ponendoci fuori dai partiti e cercando in questo movimento un modo alternativo e nuovo di fare politica nell’area del centrosinistra, dobbiamo guardare alla sostanza degli eventi e non farci distrarre dalle vecchie logiche che hanno dominato e anche logorato la Sicilia negli anni passati”.

Anche su quest’ultimo passaggio, forse qualcuno storcerà il naso. Dopo aver parlato di una posizione libera e autonoma all’interno del Pd, l’assessore distingue chiaramente il partito dal Movimento. Accenna allo scontro in atto, ma soprattutto specifica che, coloro che hanno aderito al Megafono, lo hanno fatto ponendosi “fuori dai partiti”.

Così, dopo aver elencato una serie di “successi” dell’azione di governo (dall’abolizione della Tabella H alla lotta agli sprechi), l’assessore rilancia: “Pensiamo – scrive infatti – che l’azione del Megafono vada rafforzata, per dare forza e dinamismo all’attività della Giunta; lo dimostra il ddl presentato dal gruppo all’Ars sulla sburocratizzazione, già in discussione. Al tempo stesso, siamo convinti che la giunta possa ascoltare le voci dell’assemblea più di quanto abbia fatto fino ad ora. Dobbiamo cercare di allontanare da noi la tentazione di cadere nelle trappole di una politica vecchia, che rivendica poltrone, che incentiva i protagonismi, che demolisce e non costruisce. Le nostre idee, grazie al Presidente Crocetta, hanno prodotto fatti; è questa la giusta direzione di una politica nuova”. E di un “nuovo soggetto politico”.


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