Implode il Pd catanese |Scatta la resa dei conti - Live Sicilia

Implode il Pd catanese |Scatta la resa dei conti

A Giarre e Caltagirone, dove non correva il Movimento 5 Stelle, l'antipolitica non può essere un alibi.

l'analisi del voto
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CATANIA – Sono appena due ma rappresentano la cartina al tornasole dello stato di salute dei partiti e dei movimenti siciliani. Il voto nei Comuni di Giarre e Caltagirone, che al primo turno aveva già consegnato una fotografia delle novità della politica nostrana, oggi rappresentano lo specchio nel quale in molti dovrebbero guardare. A cominciare dal Partito democratico che, in perfetta linea con il resto del Paese, si è svegliato dai ballottaggi più debole diviso e meno rappresentativo. Di una realtà mutevole, come quella siciliana dove però, ed è il caso del Comune ionico e di quello del calatino, non c’era l’alternativa 5 Stelle. Insomma, chi ha perso ha perso per demerito, si direbbe a scuola. Qui, l’antipolitica non può certo costituire un alibi.

Come sembra aver capito il segretario provinciale, Enzo Napoli, che scrive su Facebook: “Houston abbiamo un problema”, prima di lanciare un appello a “restare uniti” e a non cedere alla pressione “dei capetti e dei personalismi”, scatenando un’ondata di commenti tra cui molti di chi, da interno al Pd, critica proprio la gestione Napoli. che ricordiamo, ha appoggiato Vitale al primo turno, per poi dirottare la nave democratica sulla Spitaleri. Non riuscendo però a farle arrivare i voti. I numeri, da questo punto di vista, sono esaustivi: la candidata, appoggiata da Sammartino, Berretta, Megafono e, al secondo turno dal Pd provinciale, aveva ottenuto 4719 voti il 5 giugno e, domenica, ne ha ottenuti 4567. Nessuna x in più per la candidata, già capogruppo del Pd in Consiglio.

Al contrario dello sfidante, Angelo D’Anna che al primo turno ha ottenuto 5236 preferenze e al ballottaggio 7841. Considerato che Vitale, il candidato del Pd, al primo turno ha preso 3227 voti è facile immaginare che questi voti democratici, pur senza simbolo, che la segretaria ha assegnato alla Spitaleri, siano andati a D’Anna. Se non altro perché il neo sindaco ha designato proprio l’ex sfidante, come assessore. Con grande soddisfazione dell’area Cgil interna la Pd e della segreteria democratica giarrese. “Auguri al sindaco D’Anna e a tutti i giarresi che hanno creduto ad un progetto politico libero da logiche non sempre limpide e trasparenti” – scrive la deputata Concetta Raia cristallizzando la spaccatura ormai più che evidente.

Frattura che ha comportato anche la sconfitta di Franco Pignataro a Caltagirone. Qui lo sfidante, il neo sindaco Gino Ioppolo, era già in avanti al primo turno – in molti forse volevano evitare la “minestra riscaldata” di un primo cittadino che già ha governato. Eppure, la ritrovata forza del centrodestra – con l’appoggio, tra gli altri, anche di Sicilia Futura, che governa con Crocetta, e dei popolari di La Via – non può essere scollegata dalla debolezza del Pd. Su Pignataro si erano infatti spesi in tanti, compreso il sindaco Bianco.

Una spaccatura che, nata all’indomani dell’ingresso dei rappresentanti di Articolo 4 nel Partito democratico, sembra assumere oggi una valenza che va oltre le distanze tra le diverse anime del Pd. Che ricorda le divisioni nate all’indomani dell’appoggio democratico al governo Lombardo e i “dispetti” tra le correnti preesistenti all’ingresso dei sammartiniani.

Insomma, i conti in casa democratica andranno fatti. E anche presto. C’è già chi chiede un confronto, non facendo sconti. Come Alfio Bonaventura che lancia strali contro Napoli per poi invitarlo a convocare una due giorni di confronto tra gli iscritti. “Oggi, dopo la batosta ci si sveglia e s’invita al l’unità e all’umiltà – scrive Alfio Bonaventura. Il problema è che nessuno deve fare un passo indietro, tu (Enzo Napoli) in qualità di Segretario Provinciale dovevi far sedere i capi e capetti come tu dici intorno ad un tavolo e trovare la quadra dei problemi non come hai fatto a mio avviso schierandoti da una parte a discapito dell’altra producendo il disastro in questa tornata elettorale. Il segretario deve essere al di sopra delle parti e far rispettare i regolamenti del nostro Partito. Per quanto riguarda l’entrata di Valeria Sudano e altri di articolo 4 io ero alle ciminiere e sul palco a dare il benvenuto c’eri tu il sottosegretario palermitano & co. Bene, sono entrati nel Pd con le vostre benedizioni. Quindi smettiamola con questa polemica sterile”.

 

 


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