Trapani, sequestro di beni per mafia - Live Sicilia

“Imprenditore legato alla mafia”, scatta il sequestro di beni

Avrebbe favorito i clan

TRAPANI – Il suo nome è legato alla presenza di una famiglia di Cosa nostra sull’isola di Favignana. Adesso l’imprenditore pacecoto, Mario Letizia, 52 anni, condannato nel giudizio abbreviato di primo grado a 8 anni e 4 mesi, tra gli arrestati del blitz antimafia dei carabinieri denominato Scrigno, è stato colpito da un decreto di sequestro di beni per 200mila euro.

Traffici illeciti

Il Tribunale delle misure di prevenzione di Trapani ha accolto le risultanze investigative condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo che hanno consentito di ricondurre all’imprenditore un patrimonio immobiliare e mobiliare ascrivibile al provento dei traffici illeciti da lui gestiti, direttamente ed indirettamente, negli ultimi anni.

Clan di Trapani, Marsala e Favignana

In particolare, le attività d’indagine svolte a suo tempo ed i loro successivi esiti giudiziari hanno consacrato a carico del destinatario di tale misura di prevenzione numerosi e significativi contributi finalizzati a promuovere e garantire gli interessi economici delle famiglie mafiose di Trapani e di Marsala sull’isola minore di Favignana. Ciò in quanto la disponibilità dell’imprenditore pacecoto si era manifestata nel facilitare l’infiltrazione mafiosa nel settore economico dei lavori edili anche a mezzo la diretta costituzione di imprese in cui la componente di avviamento altro non rifletteva che il proprio rapporto privilegiato con i capi famiglia, in particolare con i fratelli Francesco e Pietro Virga, capi della famiglia mafiosa di Trapani, figli dell’ergastolano Vincenzo Virga, da cui derivava pure un riconosciuto ruolo di intermediazione con i referenti mafiosi all’epoca attivi sull’isola minore.

La condanna

Letizia è stato condannato nel novembre del 2020 dal Tribunale di Palermo ad otto anni e quattro mesi di reclusione per concorso in associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Complessivamente le Fiamme Gialle trapanesi hanno sequestrato un appartamento sito in Contrada Milo, un compendio aziendale sito in centro a Marsala e rapporti bancari di varia natura, per un valore complessivo pari a circa 200mila euro.


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