Fragalà, la sua "ultima udienza" - Live Sicilia

Fragalà, la sua “ultima udienza”

Al Palazzo di Giustizia la camera ardente
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Forse, anzi sicuramente, le ragioni e i segreti di tutto stanno tra le maglie di quella toga. La fedele compagna di vita cui Enzo Fragalà ha dedicato la propria esistenza, ritrovando in essa per oltre trent’anni le ragioni di un sorriso e, col senno di poi per chi resta, di una morte così violenta, non poteva abbandonarlo proprio oggi. E così la toga, adagiata sulla sua bara, lo ha accompagnato anche in questo momento che ha tutto il sapore di un’ultima emozionante udienza. E del resto gli elementi del processo ci sono tutti, o quasi.
C’è l’atrio del tribunale di Palermo, che dopo diciotto anni dalle stragi che insanguinarono la città, torna ad accogliere le spoglie di un suo servitore. Un’immensa scatola di marmo che come dice qualcuno “oggi si riempie di un vuoto insostenibile”.270220104234
Ci sono i testimoni, più o meno attendibili, di quella Giustizia che è sempre stata l’unico vero Credo di Fragalà, che si prodigano in convinte dichiarazioni mentre con gli occhi cercano altrove la conferma alle proprie parole.
E non manca ovviamente la corte: la società civile palermitana, che ancora una volta dimostra, nel momento del bisogno, di saper essere un giudice presente e severo. Decine di persone che fanno la coda per sfilare, anche solo per pochi secondi, davanti al feretro dell’avvocato e rivolgere una pensiero, o per recitare una preghiera.
Alle spalle del picchetto funebre poi, su alcuni schermi che vanno a formare un unico grande quadro, scorrono le prove: le immagini private di Enzo Fragalà. Foto con la moglie Silvana, foto al mare con i figli Marzia e Massimiliano, o scatti con i suoi colleghi di studio: angeli custodi che lo vegliano anche oggi, testimoniando un legame che probabilmente è andato sempre oltre quello strettamente professionale.
C’è davvero tutto in questa ultima udienza dell’avvocato Enzo Fragalà. Mancano soltanto i colpevoli, ma questa è solo un’ipotesi.


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