"Il processo breve è un colpo di spugna" - Live Sicilia

“Il processo breve è un colpo di spugna”

La relazione di Oliveri
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”Nell’ultimo anno c’e’ stato un crescendo di insulti e di gravissimi attacchi all’indipendente esercizio della funzione giudiziaria, ampliati da inusitato clamore mediatico”: comincia così il suo discorso di apertura della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario il presidente della corte d’appello di Palermo Vincenzo Oliveri, citando gli attacchi alla magistratura.

”E’ stato preannunciato un progetto di riforma costituzionale ben definito – prosegue – il cui risultato, se dovesse avere successo, avrebbe l’effetto di frantumare i principi del costituzionalismo moderno, come la separazione dei poteri, l’eguaglianza dinanzi alla legge e il primato delle liberta’ fondamentali, a cui presidio sono posti gli organi di garanzia, tra i quali la Corte Costituzionale e la Magistratura”.

”Noi – prosegue nell’introduzione della relazione sullo stato della giustizia nel Distretto giudiziario di Palermo – accusati da anni di usare a fini di lotta politica le prerogative connesse alla funzione di magistrati, la supercasta, indicati come ceto privilegiato, irresponsabile, incapace di porre rimedio allo sfascio organizzativo, siamo qui oggi non per rispondere a questi insulti perche’ servirebbe soltanto a dare loro risonanza”.

”Al contrario, noi siamo qui oggi per testimoniare il nostro impegno – conclude – ad offrire un servizio giustizia degno di questo nome”.

Quasi 13mila intercettazioni telefoniche e 3018 ambientali contro le 8800 e le 1636 dell’anno scorso (circa il 50% in piu’). Sono i numeri dell’ultimo anno di intercettazioni nel distretto di Palermo presenti nella relazione del presidente della corte d’appello Vincenzo Oliveri, che sta tenendo il discorso di apertura della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. In un anno si sono spesi 43milioni 601mila euro per le attività di ascolto. ”Le intercettazioni – precisa il magistrato – sono il caposaldo dell’impianto probatorio in presenza di culture omertose”.

E’ ancora in itinere l’approvazione del disegno di legge sul cosiddetto ‘processo breve‘, gia’ licenziato dal Senato, che cancella ogni speranza di giustizia per le vittime di reati di particolare gravità. La riforma che si vorrebbe introdurre realizza un vero e proprio colpo di spugna, assicurando una completa impunita’ per i tipici reati della criminalita’ dei colletti bianchi, ma anche per molte insidiose forme di delinquenza diffusa in danno di persone deboli”. Boccia il cosiddetto processo breve il presidente della corte d’appello di Palermo Vincenzo Oliveri, che sta tenendo il discorso di apertura della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Nella sua relazione, proseguendo l’elenco dei danni dell’eventuale entrata in vigore del processo breve, Oliveri spiega: ”Si rendera’, di fatto, impossibile l’accertamento di delitti come gli omicidi colposi realizzati nell’ambito dell’attività medica, le lesioni personali, le truffe, gli abusi d’ufficio, la corruzione semplice e in atti giudiziari, le frodi comunitarie, le frodi fiscali, i falsi in bilancio, il traffico di rifiuti, lo sfruttamento della prostituzione e l’aborto clandestino”.

”Si tratta di una regolamentazione che indirettamente rischia di alimentare il senso di impunita’ – aggiunge -, con buona pace del diritto alla sicurezza dei cittadini onesti- I danni che la riforma, estesa anche al processo contabile, puo’ arrecare al funzionamento della giustizia – conclude – sono incalcolabili”.


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