La caccia doppia ai voti di Ap | Il peso degli alfaniani in Sicilia - Live Sicilia

La caccia doppia ai voti di Ap | Il peso degli alfaniani in Sicilia

Quanto potrebbe contare l'appoggio di Alfano per gli schieramenti che lo cercano.

VERSO LE REGIONALI
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PALERMO – Un lungo braccio di ferro per avere dalla propria parte i voti di Alternativa popolare. Per accaparrarsi quella dote di consenso centrista che in Sicilia sembrerebbe essere determinante per qualsiasi elezione. Il condizionale non è una cautela ma un obbligo dal momento che centrodestra e centrosinistra rischiano di sforzarsi in un duello che potrebbe non avere riscontri concreti dentro le urne nella notte del cinque novembre. Difficile, infatti, capire quale sia il reale peso elettorale degli uomini di Alfano nell’Isola. All’Assemblea regionale siciliana il gruppo di Ap conta sette deputati. Una pattuglia nutrita, figlia comunque della fuga dall’allora Pdl, che ha consentito al governo Crocetta di arrivare fino in fondo al mandato di cinque anni.

I numeri, però, si fanno sfumati e dai contorni difficilmente decifrabili se l’analisi scende al livello delle recenti Comunali. L’11 giugno, ultimo banco di prova in ordine di tempo, il simbolo di Alternativa popolare è stato ufficialmente presente in pochissimi comuni al voto. A Palermo gli uomini di Ap hanno dato vita a un contenitore politico insieme con il Pd e con i Centristi di D’Alia che ha agevolato la vittoria al primo turno di Leoluca Orlando. Il responso delle urne per Democratici e popolari è stato di 20.278 voti, pari all’8,6%. Il conto, alla fine, ha portato a cinque consiglieri comunali di cui soltanto uno, Francesco Scarpinato, proveniente dal mondo alfaniano. Scarpinato è stato il più votato con 3.431 preferenze ma alla prima seduta di Sala delle Lapidi i quattro consiglieri dem hanno salutato il compagno di viaggio dando vita al gruppo Pd.

A Sciacca, in quella provincia di Agrigento che è roccaforte del ministro degli Esteri, Alternativa popolare ha raggiunto l’11,7%, con 2.670 voti. Gli ex Ncd sono riusciti, in coalizione con il centrodestra, a trascinare Calogero Bono al ballottaggio con Francesca Valenti ma la successiva sfida a due è andata a quest’ultima. Deludenti, invece, i risultati in provincia di Catania, dove Ap esprime il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione. Nelle 18 sezioni di Palagonia, infatti, gli alfaniani, ancora in asse col centrodestra, hanno messo insieme 511 voti, pari al 5,5%, entrando per il rotto della cuffia in consiglio comunale. A Misterbianco è andata peggio: il simbolo di Ap si è fermato allo 0,5% con appena 127 voti in 40 sezioni. A Trapani, dove le elezioni si sono concluse con un nulla di fatto per le vicende giudiziarie che hanno visto il ritiro di Mimmo Fazio dalla competizione, il simbolo di Alternativa popolare non era presente sulla scheda ma ha fornito alcuni nomi per la lista di candidati al consiglio comunale messa a punto dal deputato regionale Mimmo Turano. Le elezioni sono sfumate ma resta il dato di una accoppiata che ha superato di un soffio il 5%.


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