La cattura di Auteri: chi è 'Vassoio', il mafioso di Porta Nuova

La cattura di Auteri: chi è ‘Vassoio’, il mafioso di Porta Nuova

Il ritratto del boss arrestato

PALERMO – Giuseppe Auteri, 48 anni, si era fatto largo nel mandamento di Porta Nuova. Il soldato di Porta Nuova e collaboratore di giustizia, Alessio Puccio, sul conto del latitante arrestato oggi e soprannominato vassoio, ha messo a verbale che “è uomo d’onore del mandamento mafioso di Porta Nuova… è uscito di galera nel 2020, Incontrera Giuseppe (assassinato alla Zisa) mi diceva che doveva rimanere ‘serbato’ (conservato, nel senso di riservato ndr) cioè di non farsi notare in giro con altre persone”. Poi ha aggiunto di avere saputo che era “impegnato in una cosa molto importante”. Incontrera “non mi ha specificato di cosa si trattava… non ho chiesto più informazioni perché non si può. Non bisogna essere troppo curiosi e non si chiede punto, quello che ti dicono lo ascolti ma non chiedi”.

La caccia a Motisi e…

Questa “cosa importante” era legata a un componente della famiglia di Giovanni Motisi, l’ultimo dei grandi boss latitanti spariti nel nulla. La caccia a Motisi non è stata dichiarata definitivamente chiusa. Condannato all’ergastolo, 64 anni, latitante da 25. Il 16 ottobre 2007 i carabinieri fecero irruzione in una villa a Casteldaccia e scoprirono che lì Motisi aveva festeggiato il compleanno della figlia. Trovarono pure delle fotografie. È stato uno dei covi del latitante, così come un appartamento in via Enrico Toti, poco distante dall’Università degli studi.

Di Auteri si erano perse le tracce il 6 luglio 2022, e cioè dalla notte in cui i carabinieri sono andati a bussare alla porta della sua abitazione e in altre 17 durante il blitz denominato “Vento”. Già dal settembre precedente nessuno sapeva più nulla di lui. Nemmeno i parenti e gli amici che, almeno apparentemente, nulla sembrano sapere. Sparito nel nulla.

Nella cerchia di Nicchi

Era rimasto defilato per qualche tempo. Prima per causa di forza maggiore quando si trovava in carcere per scontare una condanna per mafia e poi, una volta scarcerato per fine pena, quando il capomafia Tommaso Lo Presti, soprannominato il lungo, lo volle al suo fianco. Si occupava di gestire la cassa dove confluivano i soldi delle estorsioni e del traffico di stupefacenti. Un ruolo che avrebbe condiviso con Giuseppe Incontrera, l’uomo assassinato alla Zisa.

Auteri ha subito due condanne per mafia. Nel 2010 finì nei guai giudiziari per la detenzione di alcune armi. Le attenzioni si erano accese su di lui perché faceva parte della cerchia di amicizie di Gianni Nicchi, astro nascente della mafia arrestato dopo alcuni anni di latitanza. Auteri era amico di Francesco Arcuri, il più fidato dei favoreggiatori di Nicchi.


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