CATANIA – Sequestro di beni da 2,5 milioni di euro per Giuseppe Finocchiaro, imprenditore ritenuto appartenente al clan mafioso Laudani e già condannato per estorsione e ricettazione. Sigilli per due società che si occupano di auto usate: la F&G Auto Srl di Acireale e la Target Cars Srl di Giarre, comprese decine di vetture del parco macchine. Sequestrati anche otto appartamenti e terreni, e conti correnti bancari.
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania, guidata dal capocentro Angelo Bellomo – ha eseguito il decreto di sequestro emesso dalla sezione penale del Tribunale, accogliendo la proposta del Direttore della D.I.A.
A tradire Finocchiaro sono state le analisi patrimoniali: gli agenti hanno passato a setacccio i suoi conti ed hanno scoperto movimenti bancari anomali, per un giro d’affari milionario. Soldi di cui, tuttavia, non c’era traccia nella sua dichiarazione dei redditi. Una differenza così marcata da far pensare che sotto c’era qualcosa.
Giuseppe Finocchiaro, inoltre, ha già una fedina penale di tutto riguardo: è ritenuto uomo di fiducia del clan mafioso dei Laudani, ed ha già scontato una condanna – ormai passata in giudicato – per estorsione e ricettazione aggravati ex art.7 D.L.152/91 e tentata estorsione aggravata e continuata.
Nonostante la condanna, secondo le indagini del Centro Operativo Dia, Finocchiato continuava a tenere rapporti stretti con il clan Laudani e con pericolosi criminali: ecco perchè è scattata la prevenzione antimafia con il sequestro anticipato delle sue proprietà.
Aggiornamento h14:25: In una nota, l’associazione Addiopizzo Catania “esprime vivo apprezzamento per il lavoro della DIA di Catania. Esprimiamo soddisfazione per il lavoro della Direzione Investigativa Antimafia e auspichiamo che le Istituzioni tutte possano continuare a lavorare per garantire la legalità nei nostri territori”.