La lettera del legale della poliziotta - Live Sicilia

La lettera del legale della poliziotta

Palermo
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Spett.le Redazione Live Sicilia


Ho avuto modo di leggere la notizia oggi pubblicata in Cronaca Palermo, avente ad oggetto la Sentenza n. 578/2011 della locale Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti , con la quale alla mia assistita, Sig.ra Francesca Surdo, è stato imposto il pagamento di una somma di denaro, quale ristoro per l’asserita “lesione all’immagine della Polizia di Stato”.
Premettendo che detta sentenza sarà, nei termini, gravata da impugnazione, al fine di una corretta informazione e della dovuta rettifica, si precisa quanto segue:

1) Il procedimento dinanzi alla Corte dei Conti è stato attivato ancor prima che il processo “Hiram” venisse definito con sentenza G.U.P., emessa nei confronti del solo Grancini Rodolfo, e sentenza dibattimentale, emessa nei confronti di De Gregorio Renato ed altri;

2) Le citate sentenze, rese rispettivamente “allo stato degli atti” per il Grancini e dopo lunga istruttoria dibattimentale per i coimputati, hanno statuito che: nessun atto di corruzione è stato posto in essere dalla mia assistita al fine di ritardare la trattazione del procedimento a carico di De Gregorio Renato dinanzi alla Corte di Cassazione; nessuna somma di denaro è stata mai corrisposta alla stessa per alcuna finalità e men che mai per fini illeciti.

3) Il G.u.p., con sentenza non gravata da impugnazione nè dalla Procura della Repubblica nè dalla Procura Generale della Repubblica, ha riqualificato il capo di imputazione relativo al reato di corruzione originariamente ascritto a carico di Grancini, De Gregorio e Surdo, in “millantato credito” del solo Grancini con esclusione di qualsivoglia concorso della Surdo e del De Gregorio nel reato;

4) Nel processo celebratosi con rito ordinario dinanzi alla Terza Sezione Penale del Tribunale di Palermo, il Dott. De Gregorio Renato è stato assolto dal medesimo reato con la più ampia formula “perchè il fatto non sussiste”. Detta statuizione assolutoria è intervenuta dopo che il Collegio ha escusso, in qualità di testi, i Presidenti di Sezione della Suprema Corte ed i Funzionari di Cancelleria, che hanno unanimemente e perentoriamente affermato che il fascicolo a carico del Dott. De Gregorio non aveva mai subito “ritardi” o “interventi volti ad ottenere il medesimo effetto”.

Le superiori argomentazioni, ovviamente, formeranno oggetto di specifica censura in sede di impugnazione avverso la sentenza della Corte dei Conti.
In considerazione di quanto sopra, questo difensore ha, altresì, attivato i rimedi procedurali volti a rimuovere il giudicato a carico della Sig.ra Francesca Surdo, che si era determinata alla scelta della definizione concordata del proprio procedimento solo ed esclusivamente perchè in vinculis.
Certo di favorevole riscontro, invio Distinti Saluti.

Avv. Nino Zanghì


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