“In merito al vostro articolo del 29 giugno 2012 “Raffaele, Angelo e il processo.Si preparano le strategie difensive” a firma Antonio Condorelli, siamo a contestare e dunque a richiedere formale rettifica della parte che fa riferimento al Caso Safab.
Nello specifico, il Sig. Condorelli apostrofa la Safab come “In odor di mafia”, quando innanzitutto non è mai esistito un atto di accusa nei confronti della Safab per la vicenda mafia e come se non bastasse, a marzo di quest’anno la magistratura ha dichiarato la Safab e i suoi proprietari parte lesa nel processo contro Sandro Missuto. Per completezza di informazione: due comunicati stampa (che sono già stati inviati alla vostra redazione nel mese di maggio ma che non sono mai stati pubblicati) dove potrete leggere come sono andate realmente le cose, e la sentenza che dichiara parte lesa la Safab e i fratelli Masciotta”.
Con riferimento all’articolo “La Safab non è in odor di mafia” pubblicato sul Vostro sito lunedì 2 Luglio 2012 e al precedente articolo del 29 giugno 2012 “Raffaele, Angelo e il processo. Si preparano le strategie difensive” di Antonio Condorelli, richiediamo che sia definitivamente chiarito quanto segue, mediante pubblicazione sul Vostro sito internet.
Preliminarmente Vi chiediamo di adoperare la dovuta diligenza nell’indicazione delle denominazioni delle società che citate nei Vostri articoli (è in tal senso sufficiente la lettura delle rispettive visure della camera di commercio) e ciò al fine di evitare confusioni dai risvolti gravemente lesivi per l’immagine della scrivente.
A tale proposito specifichiamo che la società che ha richiesto l’odierna rettifica è la Gesafin Immobiliare S.p.A. già S.A.F.A.B. Società Appalti e Forniture per Acquedotti e Bonifiche p.a.: quest’ultimo è il soggetto giuridico che, secondo le ipotesi accusatorie, è stata coinvolta in contatti con la criminalità organizzata.
Le predette società sono assolutamente diverse e distinte dalla scrivente SAFAB S.p.a., che è stata costituita il 18 gennaio 2010 come s.r.l.-poi trasformatasi in società per azioni il successivo 26 marzo 2010 ovvero in epoca ampiamente successiva ai fatti contestati nel processo a Raffaele ed Angelo Lombardo e che è, dunque, rispetto a tali fatti del tutto estranea.
Si precisa, altresì, che il teste Paolo Ciarrocca, ascoltato nel medesimo processo, è un ex dirigente della S.A.F.A.B. Società Appalti e Forniture per Acquedotti e Bonifiche p.a. -da questa poi licenziato- che non ha mai avuto alcun tipo di rapporto lavorativo o di altro tipo con la SAFAB S.p.A.
Si rappresenta che, infine, che dal 9 gennaio 2012 la SAFAB S.p.A. è in liquidazione: comprenderete pertanto che, anche a tutela dei propri creditori, la scrivente società non potrà esimersi dall’assumere ogni più opportuna iniziativa qualora dovessero essere diffuse ulteriori notizie contenenti informazioni errate e/o approssimative.