“Il divario tra Nord e Sud continua a crescere e in Sicilia assume dati allarmanti”. La preoccupazione del presidente della Regione Nello Musumeci arriva dopo l’analisi dei dati diffusi dallo Svimez. “Non funziona – ha detto il governatore – la spesa a pioggia. Non funziona la polverizzazione degli investimenti. Non funziona intervenire su opere che non determinano una crescita e un polo di sviluppo”.
L’interrogativo, e la critica nemmeno troppo implicita, Musumeci lo rivolge direttamente al governo gialloverde di Roma: “Il Mezzogiorno è assente dal progetto e dall’agenda di questo Governo come lo è stato dal quelli dei precedenti. Non basta avere risorse finanziarie o comunitarie, serve un progetto che determini il raggiungimento di obiettivi. Quale ruolo deve avere la Sicilia e il Mezzogiorno nel contesto internazionale?”, ha detto intervenendo alla trasmissione Omnibus di La7. La proposta di Musumeci è quella di lavorare insieme per costruire un Piano straordinario per il Mezzogiorno.
“È mancata la ricetta giusta per consentire al Mezzogiorno d’Italia di darsi una dimensione in un contesto nazionale e internazionale. Se la gente continua a emigrare, se negli ultimi 10 anni il processo recessivo non si è arrestato nonostante l’investimento di miliardi di risorse comunitarie è chiaro che bisogna interrogarsi. Cos’è che non funziona?”, ha proseguito, affrontando il tema “Sud e Autonomia”. “Mi arrabbio – ha aggiunto – quando vedo centinaia di navi mercantili venire dal canale di Suez e invece di approdare sulle coste siciliane vanno verso Gibilterra per raggiungere Rotterdam. Perché se l’Isola avesse avuto un porto-hub, se qualcuno dieci, venti anni fa ci avesse pensato, quelle navi non saluterebbero da lontano le coste della Sicilia, ma ci si fermerebbero, scaricherebbero le merci che verrebbero lavorate e poi dirottate dall’Adriatico o dal Tirreno verso il Nord”.
“Il Sud non ha bisogno soltanto di spendere per la manutenzione e l’ammodernamento di una strada. Ci vuole un’ampia strategia. Ma quando Toninelli dice che del ponte sullo Stretto non se ne parla neppure, quando la strada che dovrebbe collegare il Tirreno col Canale di Sicilia rimane ferma da 5 anni e il ministro viene a visitare e se ne va senza offrire soluzione, quando il viadotto Himera continua da 5 anni a tenere interrotta una corsia dell’autostrada Catania-Palermo, io mi chiedo di cosa stiamo parlando. Dell’occupazione senza lavoro? Cioè del reddito di cittadinanza. Non è di questo che hanno bisogno i meridionali”, attacca il presidente della Regione.
Al di là delle critiche e delle criticità del presente, Musumeci lancia una sfida per il futuro: “Come ci porremo tra dieci o cinque anni di fronte all’Africa rimane ancora un grande punto interrogativo – ha detto -. L’Africa che cerca l’Europa a Londra, a Parigi, a Berlino, non a Catania o a Palermo o a Messina o a Napoli”. “Ecco perché – ha concluso il presidente – è importante chiedere e ottenere un Piano straordinario per il Mezzogiorno d’Italia con alcuni obiettivi precisi, con un cronoprogramma preciso, una regia affidata allo Stato per porre fine alla tentazione verso l’assistenzialismo e clientelismo e operare sanzioni pesanti per quelle amministrazioni che non rispettano il calendario. Il Mezzogiorno ha bisogno di grandi infrastrutture, manca la logistica, manca la proiezione all’esterno, non c’è un modello di sviluppo”.