PALERMO – Stava tornando a casa da suo marito, ancora pochi chilometri e lo avrebbe riabbracciato. Quel percorso le ha però teso una trappola terribile e Chiara, stavolta, non è riuscita a raggiungere il paese di Borgetto, dove abitava da diversi anni. Chiara Bono, 28 anni, era originaria di Partinico, alle porte della città: percorreva quasi quotidianamente quel tratto della strada statale 113, nei pressi della cantina Cusumano, dove la sua vita ieri sera si è spezzata.
Lo scontro frontale tra la sua Renault ed una Lancia Y non le ha lasciato scampo. La sua auto si è accartocciata sul ponte, lei è rimasta intrappolata tra quelle lamiere. E al suo arrivo in ospedale non c’era già più niente da fare. Al pronto soccorso di Partinico la prima a sapere che Chiara non ce l’aveva fatta è stata la sorella: “Abbiamo tentato di confortarla – racconta chi era sul posto – di farle coraggio. Ma in questi casi non esistono parole in grado di consolare”. Salvo Scocciapraia, un fotografo della zona, ieri sera ha visto coi propri occhi quello che è accaduto e si definisce un “miracolato”.
“Stavo per effettuare un sorpasso quando pochi metri più avanti si è verificata la tragedia – dice -. Stavo andando da Trappeto a Partinico quando ho assistito ad una scena terribile: un polverone, poi le auto distrutte, i feriti e il sangue. Ho subito chiamato i soccorsi, compresi i vigili del fuoco perché era evidente che i passeggeri fossero intrappolati tra le lamiere. Poi, sotto choc, mi sono recato anch’io al pronto soccorso e lì mi sono reso conto che purtroppo la ragazza non ce l’aveva fatta”. Un impatto violentissimo che oltre ad una vittima ha provocato cinque feriti.
La più grave è una ragazza di 14 anni, che si trovava a bordo della Lancia Y guidata da A.C., un 50enne. L’uomo si trovava con la figlia ed alcune amiche della giovane, comprese due sorelle. La ragazza è ricoverata al trauma center di Villa Sofia in condizioni gravissime. E’ in coma farmacologico ed ha riportato danni neurologici: nelle prossime ore sarà trasferita in Neurorianimazione.
In base a quanto ricostruito dai carabinieri di Partinico una delle due auto avrebbe invaso la carreggiata opposta: una manovra azzardata che ha provocato inevitabilmente lo schianto. Ed oggi Partinico e Borgetto si sono svegliati in lacrime, perché in molti nei due paesi conoscevano la ventottenne ed il marito, che avevano un negozio di autoricambi. “Chiara – scrivono su Facebook gli amici della giovane – adesso sarai l’angelo più bello, con la tua dolcezza e il tuo sorriso che nel nostro cuore saranno indelebili”.
Questo tratto di strada è ad altissima pericolosità. Tanti incidenti, tante vite perdute in una strada che è un intreccio continuo di ingressi per abitazioni private, attività commerciali, supermercati e grandi magazzini, una strada dove si corre sempre velocemente. Cosa bisognerà attendere che accada ancora prima di effettuare i necessari interventi per mettere in sicurezza la cittadinanza? Molto spesso la prudenza non basta perché viene annullata dall’imprudenza di altri. Il cartello con il limite di velocità è considerato un arredo perché su quella strada è impossibile da rispettare (se tu vai piano chi ti arriva dietro inveisce contro di te e ti costringe a non rispettarlo) e il controllo elettronico della velocità non esiste o viene fatto soltanto per poche ore. Dopo questa ennesima vittima quando chi di competenza interverrà per fare l’unica cosa possibile su questa strada: separazione delle carreggiate, illuminazione e messa in sicurezza degli accessi? Intanto rimane il dolore e la rabbia per una vita spezzata e preghiamo Dio affinché non se ne aggiungano altre. Un abbraccio forte alla famiglia, ai parenti ed a tutti quanti Le hanno voluto bene.
Dispiace per la giovane donna che a perso la vita e per i feriti. Ma le strade siciliane sono pericolosissime. Basta poco per morire. A Palermo hanno messo gli autovelox ed un limite di velocità a 70 Km/h in circonvallazione. Dopo che sono cominciate ad arrivare le multe e i provvedimenti relativi ai punti sulla patente gli incidenti ed i morti sono diminuiti.
Magari installando tali autovelox sulle strade statali e sulle provinciali si riuscirebbe ad avere lo stesso risultato.
continua la mattanza sulle strade e purtroppo sembra che nulla possa distogliere i guidatori da comportamenti equilibrati
l’automobile non è un salotto dove si chiacchera si guarda la tv o altro è qualcosa da maneggiare con cura …una piccola distrazione e ciao
spiace per la giovane donna deceduta e per i feriti
Quel tratto di strada è quasi rettilineo, con una visibilità che, a tratti, giunge a diverse centinaia di metri. Uno scontro frontale è un’imprudenza, da parte di uno dei conducenti, madornale ed evitabilissima.
Far stabilire all’ago di un tachimetro quale sia il comportamento a rischio e farlo controllare da un automatismo che scatta delle foto mi pare una maniera ottusa di risovlere i problemi.
Sositutire un cervello con un autovelox è proprio la peggiore delle soluzioni. L’autovelox non c’entra proprio niente; se un’auto ha invaso la corsia opposta, cosa può entrarci l’autovelox?
Qui la dinamica, se si guarda anche soltanto la foto pubblicata, lascia poco spazio ai dubbi…