La traversata dei disperati| Una bara e la maglia del Barça - Live Sicilia

La traversata dei disperati| Una bara e la maglia del Barça

Migranti a Porto Empedocle

I migranti arrivano cantando sul pontile della nave. C'è, però, chi non ha superato gli stenti.

PORTO EMPEDOCLE
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PORTO EMPEDOCLE – Batte bandiera spagnola la seconda nave che arriva a Porto Empedocle nel giro di tre giorni. A bordo 526 persone, in maggioranza di origine subsahariana, fuggiti dalla loro patria per trovare rifugio in Europa, sfidando il mare, fino al giorno del salvataggio, avvenuto ieri grazie all’intervento della nave “Rio Secura” della “Guardia Civil” spagnola. L’imbarcazione alle 8.30 di stamani ha ormeggiato nella città agrigentina per far approdare i migranti. Una scena che rischia di ripetersi con una drammatica cadenza giornaliera.

I colori del mondo si uniscono a Porto Empedocle, dove i migranti arrivano cantando seduti sul pontile della nave. Una festa collettiva che serve a scacciare via le paure di un viaggio in mare lungo giorni, senza acqua né cibo, solo la voglia di arrivare o di essere soccorsi.

In quel canto c’è la speranza che si trasforma in realtà, una realtà che prende forma ad ogni passo a piedi nudi nella scalinata che porta sulla terra ferma. Ad attenderli giù ci sono gli uomini della Croce Rossa Italiana, che giorno dopo giorno regalano il primo sorriso ai migranti arrivati: un paio di infradito rosse per coloro che hanno perso anche le scarpe durante il viaggio, poi cracker, acqua e biscotti per tutti.

In una fila interminabile scendono tutti: le donne con i braccio pargoli ancora in fasce, i feriti che non hanno bisogno del supporto per la scalinata della loro vita. Un bimbo indossa la maglia del Barcellona. Altri sorridono ai fotografi, senza dare l’impressione di avere alle spalle le fatiche di un viaggio lunghissimo. Poi scendono, c’è chi sorride davanti all’obiettivo per la foto di identificazione e c’è chi ha lo sguardo stremato. Tutti vengono accompagnati all’interno degli autobus per la trafila delle identificazioni prima di essere smistati nei centri sparsi in Italia.

L’ultima immagine di questa calda e umida giornata a Porto Empedocle è quella di una bara aperta per accogliere la salma di chi non ce l’ha fatta, di chi non ha resistito a questo viaggio infernale 


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