Gang di ladri al centro commerciale | E il dentista pagò per lo scooter - Live Sicilia

Gang di ladri al centro commerciale | E il dentista pagò per lo scooter

Un frame delle video intercettazioni che hanno incastrato la banda del Centro La Torre

Un paziente, appreso del furto, si mise a disposizione. Per recuperare il mezzo il medicò pagò 400 euro. È una delle tante storie di ordinaria illegalità scoperte dai carabinieri della compagnia di San Lorenzo che stamani hanno arrestato dieci persone. Non solo furti di moto, ma anche spaccio di droga.

IL BLITZ DI PALERMO
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3 min di lettura

PALERMO – Il dentista era rimasto appiedato. Gli avevano rubato lo scooter, modello Honda Sh, uno dei più gettonati dai ladri. Niente paura: un paziente, appresa la notizia, si mise a disposizione e contattò Felice Settegrana, finito in cella con l’accusa di fare parte della banda che razziava i motorini davanti al centro commerciale La Torre. Il medico pagò 400 euro il suo “cavallo di ritorno” e salì di nuovo in sella allo scooter.

È una delle tante storie di ordinaria illegalità scoperte dai carabinieri della compagnia di San Lorenzo che stamani hanno arrestato dieci persone. Rubavano i mezzi e poi li restituivano dietro pagamento di una somma di denaro. Prima ancora che criminale è un fenomeno culturale “che non si può accettare e che siamo in grado di contrastare”, come lo ha dipinto il pubblico ministero Sirio De Flammineis: quando si viene derubati si cerca sempre la via più facile per rientrare in possesso del mezzo, alimentando un vortice di illegalità.

E che vortice. A Palermo nel 2014 i soli carabinieri hanno raccolto 400 denunce per furto di scooter e motociclette. Poco di più erano stato nel 2013. A questi numeri vanno sommate le denunce presentate alla polizia. Esiste un mercato parallelo: i mezzi vengono venduti a chi vi monta sopra senza farsi scrupoli. Non hanno paura a circolare su una moto rubata figuriamoci se si creano il problema di non avere fatto l’assicurazione. Oppure si estorce il denaro, perché di estorsione si tratta, ai legittimi proprietari per restituirli. Il centro La Torre, nel rione Cep, era diventata la base operativa della banda a conduzione familiare: la famiglia Cannariato è stata decimata dagli arresti. La spia investigativa si è accesa quando i carabinieri hanno scoperto che una grossa fetta dei mezzi rubati veniva ritrovato dai proprietari troppo in fretta per non destare sospetti. E così i militari si sono appostati davanti al centro commerciale e hanno visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza. Bloccasterzo e catene non rappresentavano un ostacolo. I mezzi rubati venivano trasferiti nel residence dove vivono i Cannariato, in via Alfonso Amorelli. Il modus operandi era ripetitivo. Una volta rubato lo scooter o la moto i ladri tornavano sul luogo del delitto proprio mentre il proprietario faceva l’amara scoperta del furto, proponendosi di risolvere la questione. Annotavano il numero di telefono della vittima con la promessa di ricontattarlo. E la telefonata arrivava puntuale. I ladri fissavano un appuntamento davanti ad un distributore di benzina e restituivano il mezzo dietro pagamento di una somma di denaro. Le tariffe variavano da mille euro a poche centinaia, a secondo dello status sociale della vittima: medici, studenti, impiegati. La stragrande maggioranza ha pagato senza dire nulla. Solo alcuni hanno ammesso di essere rimasti vittima delle estorsioni una volta convocati in caserma.

I soldi incassati servivano alla presunta banda per alimentare un’altra attività illegale e altrettanto redditizia, lo spaccio di cocaina e hashish. A casa di Michele Cannariato, all’interno di una cassaforte c’erano 2.500 euro i contanti, 40 grammi di “fumo” e un block notes con la contabilità dello spaccio. Gli investigatori sono convinti che gli indagati, tutti nullafacenti, riuscissero a guadagnare, fra droga e furti di motorini, duemila euro al giorno. Per la cronaca, la madre dei Cannariato ha cercato di farsi restituire, senza successo, i soldi della cassaforte che sono finiti invece sotto sequestro.


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