L'affare del centro logistico: |Mega inceneritore sul Simeto - Live Sicilia

L’affare del centro logistico: |Mega inceneritore sul Simeto

Il gruppo del Polo logistico sul Simeto cambia idea: spunta un inceneritore da 700mila tonnellate ogni anno in contrada Peschiera a Belpasso.

BELPASSO – Un mega inceneritore che potrebbe sorgere su un’area che lambisce il fiume Simeto, più precisamente nei terreni di proprietà della Parco Mediterraneo srl. È il progetto proposto di recente all’amministrazione comunale belpassese da parte della Nexxus Energy, Ag, società svizzera che a quanto pare ha messo gli occhi sugli oltre 66 ettari di terreno di contrada Peschiera. Il gruppo con sede a Zurigo ha già redatto un attento di studio di fattibilità, orientato proprio alla realizzazione del “Centro Tecnologico Innovativo Belpasso” finalizzato alla produzione di energia elettrica tramite la lavorazione di rifiuti provenienti dalle diverse aree urbane, commerciali ed industriali.

Sui terreni in questione pesa, inoltre, una variante scaduta del Prg, la stessa che nel 2008 aveva convertito la destinazione d’uso dell’area da agricola a industriale. Su quest’ultimo nodo l’amministrazione comunale di Belpasso attende con ansia di conoscere il verdetto del Cga, che a breve dovrà stabilire se lasciare concedere alla Parco Mediterraneo il rinnovo del permesso edilizio negato nel 2013 dalla giunta guidata dal sindaco Carlo Caputo. Senza tralasciare che l’azienda titolare dei terreni non ha mai dato seguito alla realizzazione del polo logistico commerciale previsto al momento della convenzione siglata nel 2008.

Ma intanto ecco che la parco Mediterraneo, forte di un ricorso vinto al Tar nel gennaio 2016 contro il Comune di Belpasso, ha accolto la richiesta avanzata dal gruppo elvetico di presentazione di tutte le istanze autorizzative connesse al progetto. La Nexxus Energy ha, inoltre, già sottoscritto un contratto preliminare di opzione e di compravendita con la Parco Mediterraneo lo scorso 17 giugno 2016. Il “Centro Tecnologico Innovativo Belpasso – si legge nella premessa contenuta nello studio di fattibilità – ” è un complesso industriale di moderna concezione, ad alta tecnologia e fortemente innovativo, previsto per la produzione di energia elettrica e comprendente una serie di centri di lavorazione di materiali di scarto utilizzabili, sia urbani che industriali, e il loro corretto riuso. All’interno contiene anche una centrale sperimentale per la produzione di biogas, un moderno “Centro di ricerche scientifiche per l’ambiente” e un museo con sale espositive e sala conferenze predisposto per la visita da parte del pubblico sia in forma diretta, che attraverso web-cam”. Il progetto verrà realizzato in due fasi e interamente finanziato dal Nexxus Energy AG, quale gruppo leader nel settore della produzione di energie alternative, nonché composto da diverse società d’impianti, ma soprattutto da banche e compagnie d’investimento.

Lo studio di fattibilità pervenuto all’amministrazione belpassese illustra, inoltre, nel dettaglio lo schema di alimentazione delle piattaforme che costituiranno il cuore del funzionamento dell’impianto: ovvero aree, 13 in tutto, dove verranno conferiti circa 700mila tonnellate di rifiuti ogni anno, così suddivisi: 125mila tonnellate di rifiuti orbani non differenziati, 125mila tonnellate da raccolta differenziata, imballaggi e rifiuti trattati; 7mila tonnellate di rifiuti biodegradabili, 28mila tonnellate di pneumatici fuori uso, 405mila tonnellate annue di “combustibile sostitutivo”. E non si tratterebbe della sola frazione indifferenziabile: nel menzionato termovalorizzatore dovrebbero andare a finire anche tipologie di rifiuti normalmente smaltibili tramite le filiere della raccolta differenziata. Le piattaforme saranno infatti destinate al conferimento e successivo trattamento oltre che dei pneumatici; anche di materie plastiche pre-trattate; alla lavorazione della carta e cartone pre-trattato; materie legnose. Dalla lavorazione dei materiali di scarto ne deriverà combustibile per la produzione di energia. Prevista anche una piattaforma per il trattamento degli scarti edili e la produzione di prefabbricati.

Ma Caputo aveva già bocciato l’ipotesi, ribadendo come “grazie alle percentuali di differenziata raggiunte a Belpasso, pari al 63 per cento, i termovalorizzatori siano” secondo lui “inutili”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI