L'allarme del sindaco di Delia: | "Tanti debiti, stipendi a rischio" - Live Sicilia

L’allarme del sindaco di Delia: | “Tanti debiti, stipendi a rischio”

Il sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri

Gianfilippo Bancheri, eletto un mese fa, dopo aver dato un'occhiata alle casse del Comune ha scoperto una voragine che "se non dovesse essere ricolmata ci porterebbe a dichiarare il dissesto finanziario".

I tagli agli enti locali
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DELIA (CALTANISSETTA) – Non è più tempo di vacche grasse nei comuni della Sicilia. Ed un grido d’aiuto arriva da Gianfilippo Bancheri, 30 anni, sindaco di Delia, paesino di poco più di 4mila anime, in provincia di Caltanissetta. Eletto esattamente un mese fa, dopo aver dato un’occhiata alle casse del Comune ha scoperto una voragine che “se non dovesse essere ricolmata, ci porterebbe a dichiarare il dissesto finanziario e ciò creerebbe un effetto domino pericolosissimo”.

“Abbiamo trovato debiti per svariate centinaia di migliaia di euro. Oltre 900mila euro nei confronti dell’Ato rifiuti, il cui contratto è scaduto lo scorso 31 dicembre; l’Enel vanta invece un credito di 300mila euro; un importo pari alla metà lo dobbiamo alla società Eni per la fornitura del gas. Nel triennio 2009-2011 – dice ancora Bancheri, che ha scritto a Livesicilia per denunciare la situazione in cui versa il proprio Comune – non sono state pagate le bollette della pubblica illuminazione per 200mila euro e dal 2005 al 2007 abbiamo accumulato un debito con la segreteria di Serradifalco, convenzionata con Delia per l’espletamento di alcuni servizi, pari a 150mila euro. Abbiamo scoperto, inoltre, che una ditta che si è occupata nel 2003 delle operazioni di bonifica della discarica deve ancora ricevere oltre 200 mila euro; per non parlare poi dei debiti che abbiamo conseguito per le operazioni degli espropri tra il 2000 e il 2002 che hanno fatto maturare le somme da 57 a 200mila euro”.

Cifre da capogiro per un Comune con meno di 5mila abitanti che potrebbe seriamente piangere le conseguenze di una “cattiva gestione sedimentatasi negli anni – denuncia Bancheri, in passato assessore ai Lavori Pubblici -. Ho scritto ai creditori perché potessero comprendere l’attuale situazione economico-finanziaria che stiamo vivendo, chiedendo loro l’azzeramento degli interessi legali e moratori oltreché la dilazione del debito. La situazione peraltro – continua il primo cittadino – si aggrava in considerazione del fatto che i trasferimenti regionali e statali hanno subìto importanti tagli. Non riceviamo soldi dalla Regione da sette mesi e siamo costretti a ricorrere agli anticipi di cassa con il conseguente pagamento degli interessi. Anche le nostre entrate legate al passaggio dal pagamento dell’Ici a quello dell’Imu hanno subito un taglio verticale di circa 73mila euro”.

Bancheri, eletto con il 70% dei voti grazie ad una lista civica appoggiata da Mpa, Udc e Pd, ha annunciato che “a breve non saremmo più in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti. A Palazzo di Città lavorano 85 dipendenti, di cui 40 contrattisti. Il 20% dell’importo degli stipendi di quest’ultimi adesso dovrà essere garantito dal Comune e la rimanente parte dalla Regione che prima, invece, ne erogava il 90% sul totale”. Un altro allarme è legato alla garanzia dei servizi per i malati psichici per i quali il Comune ha accumulato 300mila euro di debiti fuori bilancio, in considerazione del fatto che “una legge balorda ci ha lasciato questo grave compito di pagare in toto i servizi per questa povera gente, fatto salvo un contributo regionale che si assottiglia sempre più”. Bancheri si dice disponibile ad ogni forma di protesta allo scopo di “sensibilizzare le istituzioni sul grave problema che attanaglia i piccoli comuni. A breve lavorerò per indire una riunione con l’Anci alla quale chiedo che partecipino tutti i piccoli comuni del nisseno”.


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