L’autopsia non chiarisce le cause della morte della povera Roberta Siragusa. Serviranno ulteriori accertamenti, a cominciare dagli esami istologici. Al momento viene, però, escluso il decesso per strangolamento. Circostanza che farebbe spazio alla più macabra delle ipotesi: la ragazza potrebbe essere morta per le bruciature avvenute mentre era viva. Stordita forse dal fumo, in asfissia ma viva.
Quel che emerge sono gli evidenti segni di bruciatura sul tronco e sul volto. Bruciature, meno marcate, anche nella parte inferiore del corpo di Roberta, la ragazza di 17 anni trovata morta nei giorni scorsi a Caccamo.
L’esame autoptico è stato eseguito al Policlinico di Messina. Vi ha partecipato il consulente della famiglia della vittima, Manfredi Rubino. E lui a confermare la presenza delle bruciature. Secondo l’accusa a provocarle sarebbe stato il fidanzato Pietro Monreale nel tentativo di distruggere il corpo della fidanzata.
Il giovane, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere, si è difeso sostenendo che sia stata la fidanzata a darsi fuoco per poi gettarsi nel dirupo dove è stata trovata.
Il Gip di Termini Imerese Angela Lo Piparo, nel convalidare il fermo del ragazzo per omicidio volontario, ha aggiunto che, poiché la ragazza è stata trovata con i pantaloni leggermente abbassati, sembra illogico che la stessa si sia prima denudata per poi darsi fuoco.
Il consulente Rubino, accompagnato dagli avvocati della famiglia Siragusa, Sergio Burgio e Giuseppe Canzone, ha escluso che la protrusione della lingua in questo caso sia da addebitare ad una morte per strangolamento. Dunque la lingua fuori dalla bocca potrebbe essere dovuta al soffocamento per il fumo. I legali si limitano a dire di essere “molto provati per le condizioni della povera Roberta”.
L’esame al momento non ha chiarito la causa della ferita all’occhio destro e al mento. Non si sa se a provocarle sia stata la caduta nel dirupo dove è stata poi ritrovata o un colpo con un corpo contundente che potrebbe averla stordita. E neppure è stato chiarito il fatto che una parte del cranio di di Roberta era rasata.