PALERMO – Lavori pronti a partire, macerie eliminate, ponteggi montati in una corsa contro il tempo per evitare nuovi crolli. Ecco come l’amministrazione Orlando sta affrontando l’emergenza del centro storico cittadino che, da qualche mese a questa parte, sembra essere diventato più fragile di quanto già non fosse.
Prima il crollo del Loggiato dei Catalani alla Vucciria, che per pura fortuna non ha causato danni a persone, poi quello di Palazzo Serenario al Capo e infine i sigilli posti ad altri edifici come Palazzo Geraci dei Ventimiglia in corso Vittorio Emanuele. Casi limite che si sommano alle tante strutture della parte antica di Palermo che vengono sequestrate o per le quali scattano le denunce ai proprietari perché ormai fatiscenti e pericolose. Ecco perché il neo assessore Emilio Arcuri ha deciso la riapertura dei termini dei vecchi bandi che concedono contributi (fino al 50% delle spese) ai privati con una corsia preferenziale per l’edilizia degradata. Un contributo che, sommato a quello dei proprietari, dovrebbe portare la somma a oltre venti milioni di euro, oltre ai quali ci sono anche le economie per il recupero dell’edilizia pubblica.
Il tutto si basa sulla legge 25 del 1993 che aveva stanziato 170 miliardi di vecchie lire per il centro storico di Palermo, di cui 90 da destinare ai privati. Con i quattro bandi emanati (1995, 1997, 1998 e 1999), sono stati ammessi 190 interventi di cui 183 completati e 7 sospesi. Ma in che condizioni sono, oggi, i palazzi crollati?
Partiamo dalla Vucciria, riaperta per metà oltre due mesi fa. Qui il problema riguarda sì il Loggiato dei Catalani, ma anche gli altri edifici che risultano pericolanti. Il problema di molte parti del centro storico, tra cui la Vucciria, sono però i privati che dovrebbero far partire i lavori di messa in sicurezza e spesso tardano a farlo per motivi economici o per disaccordi tra proprietari. A piazza Garraffello comunque il cantiere è sempre aperto ed è anzi arretrato (a un metro e mezzo dal Loggiato), lasciando la piazza quasi tutta fruibile. A breve dovrebbero partire i lavori anche per Palazzo Mazzarino.
Al Capo sono state tolte le macerie e i lavori al Palazzo Serenario dovrebbero partire a breve, con il montaggio dei ponteggi e la conseguente riapertura della strada, grazie anche al dissequestro temporaneo (fino a settembre) disposto dal Tribunale. Tolte le transenne invece in corso Vittorio Emanuele, dove i proprietari hanno ottenuto il dissequestro e sono stati autorizzati dal magistrato a iniziare i lavori. Buone notizie anche la riqualificazione di piazza Marina: prima del Festino i lavori potrebbero essere finalmente completati.