Le discoteche pronte a ripartire: "Speriamo sia la volta buona“Live Sicilia

Le discoteche pronte a ripartire: “Speriamo sia la volta buona“

Il presidente di Silb Sicilia: “Abbiamo registrato un 30% di chiusure di società e locali“

PALERMO – Questo fine settimana si ritorna a ballare. Dopo la proroga delle chiusure delle discoteche decisa dal governo, la data dell’11 febbraio è cerchiata in rosso dai gestori, quelli che hanno resistito a queste lunghe chiusure, perché si potrà finalmente uscire fuori da un tunnel che sembrava infinito.

Le difficoltà, però, sono e saranno tante e lo testimonia Vincenzo Grasso, presidente Silb Sicilia. Perché si va dalla capienza ridotta, alla mancanza di personale e anche alle difficoltà economiche che hanno affrontato numerose società che gestiscono le discoteche.

“Speriamo sia la volta buona per ripartire e, soprattutto, che sia una percorso verso la normalità“. Si augura questo Grasso, così come tutti. “Dopo due anni di chiusura, intervallati da un breve lasso di tempo di apertura in estate un periodo in inverno, abbiamo la necessità di ripartire. Sospettiamo siano vigenti i protocolli attuati fino a dicembre che, chiaramente, ci obbligano alla capienza ridotta“.

Le discoteche, così come tanti altri locali, non hanno potuto organizzare eventi per il periodo natalizio. Le discoteche hanno addirittura dovuto chiudere, con la notizia arrivata poco prima di Natale. La decisione è stata presa a causa dei numerosissimi casi di covid registrati nel mese di dicembre, ma la cosa che più ‘infastidisce’ gli addetti ai lavori è “il metodo utilizzato per comunicare la chiusura, perché abbiamo saputo della chiusura tramite una conferenza del ministro Speranza – ha spiegato Grasso -. Venendo meno questi eventi, la stagione invernale è da considerarsi finita. Oggi ci auguriamo si riparta definitivamente“.

Grasso, oltre ad essere il presidente Silb Sicilia, gestisce la discoteca Mob di Carini che durante il periodo estivo si è ‘trasformata’, almeno nello spazio esterno in una pizzeria: “Abbiamo avuto la forza per fare un investimento del genere nonostante il momento fosse drammatico. Non tutti però ce l’hanno fatta, abbiamo registrato un 30% di chiusure di società e locali del settore da ballo. Speriamo possa essere terminato questo stato di emergenza, se dovesse perdurare potrebbe sparire un altro 30% del comparto“.

All’interno delle discoteche, spesso, lavorano impiegati con contratti a chiamata e questi, visto il perfido di chiusura forzata, hanno dovuto reinventarsi con altri lavori. Per il settore dell’intrattenimento, dunque, si è registrata una mancanza di personale: “La cassa integrazione non è stato un vantaggio a loro rivolto. È chiaro che dopo due anni di insicurezze, mancanza di risposte, soprattuto di lavoro e programmazione, che poteva dare coraggio a resistere, tanta gente l’abbiamo persa per strada. Spesso ci si dimentica di chi lavora dietro gli eventi, un mondo ampio“.

“Siamo i primi ad augurarci di poter tornare ad ospitare grandi eventi e grandi artisti – ha raccontato il presidente della Silb -, con la capienza ridotta al 50% è complicato poter immaginare di mettere in piedi delle produzioni che prevedono costi esosi. Speriamo si possa tornare alla normalità e tornare a fare quello che ci piace e ospitare star internazionali“.

Grasso ha anche parlato dei ristori arrivati al comparto che vengono paragonati “ad una goccia in questo oceano“, da Grasso critiche anche per “il metodo applicato di questi sostegni“ che a suo dire “è errato e ritardato. Noi abbiamo usufruito del penultimo decreto sostegni – ha concluso -, che è stato pubblicato in estate, solamente a gennaio“.


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