Senato, l'effetto Grillo | Sarà asso pigliatutto? - Live Sicilia

Senato, l’effetto Grillo | Sarà asso pigliatutto?

Grillo è tornato, stavolta non a nuoto. Ma riempie di nuovo le piazze. "Questa volta ci prendiamo tutto", ha detto il comico genovese al suo arrivo in Sicilia. E a guardare i sondaggi, il colpaccio è alla portata del Movimento 5 Stelle. Con buona pace di chi sperava di intrupparlo in improbabili alleanze

Lo tsunami è arrivato. Anche se stavolta non è approdato sull’Isola a nuoto e non resterà per diciotto giorni come a ottobre, Beppe Grillo attrae attorno a sé la consueta attenzione di media e cittadini. E stavolta, a differenza delle regionali, il Movimento 5 Stelle non rappresenta più l’effetto sorpresa, ma una realtà dai numeri robusti. “Siamo la prima forza politica della Sicilia. E siamo convinti che faremo ancora il botto e questa volta ci prendiamo tutto”, ha detto oggi a Messina il comico genovese. E i numeri, quelli veri e quelli ipotetici dei sondaggi, stanno dalla sua parte. Perché è vero che nelle scorse regionali i “grillini” si sono affermati come primo partito, ed è anche vero che tutti i sondaggi più recenti danno il Movimento 5 Stelle addirittura in crescita rispetto al voto di ottobre e saldamente primo tra i partiti in corsa.

Ma dove possono arrivare i “grillini”? Difficile fare previsioni. Quando Grillo attraversò lo Stretto a nuoto, i sondaggi accreditavano il suo movimento in Sicilia di un 8-10 per cento, che si trasformò in 15 per cento alle urne (il candidato alla presidenza Cancelleri superò addirittura il 18). Oggi, il 5 Stelle marcia nei sondaggi in Sicilia intorno al 21, cioè 5-6 punti percentuali al di sotto delle due coalizioni, quella di Bersani e quella di Berlusconi. E se tra i due litiganti, alla fine fosse Grillo a godere? Difficile, certo, ma il precedente delle regionali suggerisce di non escludere nulla. “Ci prendiamo tutto”, ha detto Grillo, magari riferendosi proprio al conteso premio di maggioranza al Senato.

A dare una mano alla causa grillina, sono arrivate le cronache sullo scandalo Montepaschi, che hanno dato fastidio al Partito democratico. E non è un caso se proprio la vicenda della banca senese sia stato il primo tema caldo affrontato da Grillo oggi in Sicilia, con un nuovo attacco a Bersani. La strategia comunicativa del movimento di Grillo resta quella di distinguersi e offrire un’immagine diversa e non omologata rispetto agli altri partiti. E quindi non può stupire nessuno la scelta della pattuglia grillina all’Ars di non seguire il governo Crocetta sul Dpef. “Votatevelo voi”, hanno detto i deputati regionali a 5 Stelle, un messaggio sintetico ed efficace per reclamare quelle mani libere che sono nel Dna del movimento. Un Dna che forse qualcuno si era illuso di poter modificare, sperando che i grillini diventassero partner organici della coalizione di governo. Calcoli sbagliati, come ieri ha stigmatizzato, con parole molto dure, il leader dell’Udc Gianpiero D’Alia. Al primo test d’Aula puramente politico, quello del Dpef, i grillini hanno mandato a Crocetta e alla Sicilia in segnale molto chiaro che dice non ci lasceremo intruppare da nessuno. Con Crocetta si parla e ci si confronta – e, almeno nelle sue prime battute, Grillo in Sicilia non ha preso di mira il governatore -, ma l’idea di un’alleanza organica non sembra praticabile, perché non compatibile con la strategia grillina. E a guardare le folle che tornano ad affollare le piazze al passaggio del comico, quella strategia sembra proprio essere vincente.

 

 


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