PALERMO- L’emendamento salvaprecari siciliani non è ancora pronto ma ci siamo quasi. Il governo Letta lo inserirà tra quelli dell’esecutivo alla Legge di Stabilità, come si è appreso ieri. Una prima stesura del testo è stata già vergata ma secondo i tecnici della Regione non risolverebbe del tutto il problema. Il pressing dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia prosegue. Ieri c’è stata una riunone con i parlamentari del Nuovo centrodestra Renato Schifani, Dore Misuraca e Simona Vicari, i presidenti delle commissioni Bilancio di Camera e Senato Boccia e Azzolini e il viceministro Fassina: un vertice per fare il punto sulla situazione degli oltre 20 mila precari siciliani in scadenza il 31 dicembre, per i quali non solo le stabilizzazioni ma anche le proroghe sono a rischio sulla base della rigorosa normativa introdotta dal governo Letta.
La decisione del governo di presentare un proprio emendamento, che sostiutirà quindi quelli presentati dai deputati siciliani, è emersa nel corso dei lavori della commissione Bilancio alla Camera con il viceministro all’Economia Stefano Fassina e il relatore della Legge di stabilità Maino Marchi. Gli emendamenti già presentati saranno, dunque, accantonati, per lasciare posto ad un unico testo, che dovrebbe essere pronto in settimana e che dovrebbe includere anche i precari di altre regioni italiane.
Il punto cruciale resta quello della deroga al patto di stabilità, senza la quale non sarebbe possibile procedere al rinnovo dei contratti dei precari di una cinquantina di comuni e due province siciliane. “Il governo ha preso una posizione chiara, è un primo passo importante – ha detto ieri il deputato del Pd Angelo Capodicasa e componente della commissione Bilancio della Camera -, siamo in attesa del testo per verificare se sarà in grado di risolvere il problema e in che misura”.
“Stiamo lavorando in stretto raccordo con i tecnici del ministero e con quelli della Regione per trovare entro domani una soluzione”, spiegano Schifani e Misuraca, capogruppo del Nuovo centrodestra e cofirmatario con Capodicasa dell’emendamento che verrà sostituito da quello del governo. (Sa. T.)
