Leo Gullotta si racconta| Teatro, politica e amore - Live Sicilia

Leo Gullotta si racconta| Teatro, politica e amore

E' il protagonista di un "Sogno di una notte di mezza estate", opera in scena allo Stabile fino al prossimo 16 dicembre. Leo Gullotta svela a LiveSiciliaCatania anche le sue paure.

L'INTERVISTA
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CATANIA – Teatro, politica e l’amore viscerale per la conoscenza. Leo Gullotta si racconta a LiveSicilia Catania in una lunga intervista di cui, in questo articolo, anticipiamo alcune parti. Il suo amore per la Sicilia e l’esigenza delle sue pupille gustative di assaporare, tutte le volte che torna a Catania, un piatto di parmigiana. Protagonista dell’inaugurazione della nuova stagione allo Stabile, il mattatore siciliano con 50 anni di onorata carriera alle spalle, in “Sogno di una notte di mezza estate” indossa i panni di Bottom. Un rozzo e burbero artigiano, simbolo dell’operaio licenziato che urla la sua vendetta. Regista dello spettacolo, Fabio Grossi.

Nella commedia mito, fiaba e magia si intrecciano tra loro materializzandosi sul palcoscenico. Il teatro, oggi, ha la funzione di trascinare lo spettatore in una dimensione onirica?

Assolutamente sì, questo è il pregio dei grandi scrittori universali. Molière, Shakespeare e Pirandello hanno anticipato le paure dell’uomo, i problemi della società tirandoli fuori. “Sogno di una notte di mezza estate” diventa, infatti, un’occasione per fare una riflessione sulla casta, sugli operai e, quindi, sul gruppo dei comici che lavora manipolato da chi è al potere.

Di cosa ha bisogno, dunque, lo spettatore?

Negli ultimi anni ho avuto l’occasione di girare l’Italia in lungo e in largo con gli spettacoli teatrali e mai come adesso il pubblico vuole uscire di casa, ha bisogno di incontrarsi con gli altri e confrontarsi. Riflettere attraverso un testo. Alla fine di ogni spettacolo è come se sentissi che lo spettatore mi dicesse: “voglio nutrirmi ancora di quest’acqua”. Ed è la vera soddisfazione per un attore”.

C’è qualcosa che le fa paura nella società attuale?

L’omofobia, ad esempio. Il fatto che un ragazzino, ancora oggi, a causa della propaganda attuata anche dalla Lega abbia il timore di palesare il suo orientamento sessuale, lo trovo irrispettoso della dignità umana.

 


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