PALERMO – I 39 arresti fanno già parte del passato. Gli investigatori guardano avanti. Dopo il blitz di fine maggio che ha azzerato il clan di Pagliarelli si riparte dal libro mastro trovato nell’agenzia di scommesse di Vincenzo Giudice, uno dei triumviri alla guida del mandamento mafioso.
Il nuovo numero del mensile S, già in edicola, pubblica in esclusiva il documento che contiene una contabilità dettagliata. Di certo ci sono le cifre e i nomi degli spacciatori che riempivano mezza di città di droga perché è con gli stupefacenti che Cosa nostra tenta di risollevare i conti in rosso. Non tutti i nomi sono stati decriptati. E soprattutto non è detto che si parli solo di droga. Il libro mastro era nascosto nel bracciolo di un divano, assieme a 18 mila euro in contanti, nell’agenzia di via Li Bassi, una delle tante gestire, secondo l’accusa, da Giudice attraverso una rete di prestanome.
La mafia ha dimostrato negli anni la sua capacità di rinnovarsi. E il mandamento di Pagliarelli non è stato da meno. Nel 2011 finirono in cella capi e gregari. Quattro anni dopo si è scoperto, grazie alle indagini dei carabinieri, che il clan si era ricompattato attorno alle figure di Vincenzo Giudice, Giuseppe Perrone e Alessandro Alessi, piazzati dagli investigatori rispettivamente alla guida delle famiglie di Pagliarelli, Villagio Santa Rosalia e corso Calatafimi. Un triumvirato che avrebbe fatto la voce grossa anche lontano dai propri confini territoriali come dimostrerebbero alcune intercettazioni pubblicate sul mensile.
Cosa accadrà in futuro?, ci sono soggetti con il curriculum mafioso o personaggi nuovi in grado di prendere in mano le redini del mandamento? Il mensile traccia i possibili scenari futuri, a partire da alcune scarcerazioni e da quel libro mastro che rappresenta una miniera di formazioni per gli investigatori. Ci vorrà tempo, però, per svelare l’identità di chi viene citato con un soprannome.