PALERMO – Ci sono volti nuovi e vecchie conoscenze nel blitz antimafia di Agrigento. Città dove si sparano colpi di Kalashnikov contro i negozi.
Ed è anche per arginare l’escalation di violenza che la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha disposto il fermo di ventinove persone fra la città dei dei templi e la provincia. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Claudio Camilleri.
Tra i fermati c’è anche Fabrizio Messina, fratello del boss ergastolano Gerlandino, che guiderebbe la famiglia di Porto Empedocle. Sarebbero sorti forti contrasti con la famiglia di Villaseta, frazione della città dei templi, alla cui guida ci sarebbe Pietro Capraro. Soffiano venti di guerra e allora si è deciso di intervenire con un provvedimento urgente di fermo.
I carabinieri del reparto operativo guidati dal colonnello Vincenzo Bulla stanno eseguendo arresti e perquisizioni anche a Favara, Canicattì e Gela.
Le accuse contestate sono associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e danneggiamento.