L'incrocio fatale e lo schianto |La famiglia dona una rotatoria - Live Sicilia

L’incrocio fatale e lo schianto |La famiglia dona una rotatoria

Due anni fa la morte di Paolo Spina, 34 anni, in un tragico incidente.

MASCALI. Lo scorso 26 luglio avrebbe compiuto 36 anni Paolo Spina, deceduto in un tragico incidente stradale in quell’incrocio maledetto a Fondachello, frazione balneare di Mascali, tra la via Immacolata e la parallela di via Spiaggia, dove in molti hanno perso la vita. Quel drammatico 6 luglio di due anni fa il giovane ristoratore stava superando l’incrocio a bordo del proprio scooter quando un auto lo ha travolto. Un impatto violentissimo che causò lesioni troppo gravi. Dieci giorni dopo il ricovero in ospedale il 34enne morì. Oggi la famiglia, con un atto di grande senso civico, sostituendosi alle istituzioni, ha realizzato a proprie spese e donato alla collettività una rotatoria proprio in quel fatidico incrocio per renderlo più sicuro ed evitare nuove morti.

Una lapide è stata posta al centro con una citazione: “Con il passato che ho, dopo mille battaglie e pericoli, di niente al mondo mi pento; nemmeno il vento è più curioso di me. Dove mi trovo non so, ma rimane un istante da vivere per ricordare le porte di tante case dove aspettano me”. E’ il brano di una canzone, l’Ulisse di Enrico Ruggeri, che Paolo amava. Solare e dall’animo gentile, il ricordo del 34enne è ancora vivido nelle menti e nei cuori della famiglia e degli amici.

“Questa rotatoria serve a ricordare Paolo – spiega Valentina Rosella, cognata della vittima – a manifestare il nostro amore per lui e a concretizzare qualcosa di buono e utile per tutti. Non vogliamo fare polemica ma anzi la nostra speranza è che questa rotatoria possa evitare che accadano tragedie come quella capitata a Paolo. Conosciamo bene questo incrocio e sappiamo quanto sia pericoloso. Questa rotatoria parla di Paolo. Al centro – prosegue – abbiamo deciso di collocare una statua della dea Atena, protettrice di Ulisse. Paolo era appassionato di mitologia greca ed in modo particolare apprezzava la figura di Ulisse perché era coraggioso e curioso. E il nostro Paolo ha affrontato la sua vita sempre con coraggio e con grande curiosità. Una vita breve ma molto intensa. Noi non lo dimenticheremo mai. Lui è con noi sempre, ogni giorno e la sua morte – conclude – adesso può trasformarsi in qualcosa di utile per tutte le persone che passeranno da qui”. 

Un dolore immenso che non si è trasformato in odio ma anzi si è concretizzato in un grande gesto d’amore.

 


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