PALERMO- Un lavoro approfondito, senza ulteriori indugi. Gli ispettori del ministero della Salute giunti a Trapani dopo lo scandalo dei ritardi negli esami istologici hanno trascorso una mattinata operativa al massimo grado.
Hanno ascoltato i vertici dell’Asp, il direttore generale, Fernando Croce (nella foto), il direttore sanitario, Danilo Greco, e il direttore amministrativo, Danilo Faro Antonio Palazzolo. Le audizioni si stanno tenendo nella direzione sanitaria dell’ospedale. L’ispezione proseguirà domani.
I filoni dell’ispezione
Due i filoni dell’indagine’ su cui si sarebbero concentrati i funzionari romani. Avrebbero chiesto di vedere i documenti relativi alle convenzioni esterne, per lo smaltimento degli arretrati, e quelli sulle procedure concorsuali interne per ridurre il gap di organico in Anatomia patologica.
Sotto i riflettori ci sarebbero, dunque, le azioni che l’Asp avrebbe messo in campo per evitare i disservizi e i disagi dei pazienti. Lo scandalo – ricordiamolo – è venuto alla luce grazie alla testimonianza della professoressa Maria Cristina Gallo che ha raccontato il suo calvario di paziente oncologica alle prese con un ritardo di otto mesi del referto.
L’aspetto politico
La questione, come è noto, ha anche un’eco politica. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha scaricato il manager Croce, considerato il massimo responsabile della vicenda, che è invece difeso da Fratelli d’Italia.
Proprio oggi pomeriggio era in vista un possibile incontro tra il governatore e il commissario meloniano in Sicilia, Luca Sbardella.
Probabile che il nodo dell’Asp di Trapani, nel caso, sia stato tra gli argomenti principali, magari per approfondire una eventuale moral suasion nei confronti del direttore generale. Dal canto suo, Croce – secondo quanto trapela – non sarebbe intenzionato a dimettersi, perché convinto di avere fatto tutto quello che era in suo potere.