Se ci fosse ancora Biagio Conte tutto questo non accadrebbe. Ci mancano tantissimo i suoi inviti alla preghiera.

Se ci fosse ancora Biagio Conte tutto questo non accadrebbe. Ci mancano tantissimo i suoi inviti alla preghiera.
Volevo dire a chi fa i turni delle forze dell'ordine che e' completamente inutile mettere in sevizio 10/15 agenti davanti il Teatro Massimo e' uno spreco di risorse unutile parlano fra di loro ,basta una pattuglia gli altri dovrebbero fare posti di blocco anche notturni in tutta la citta' specialmente nei posti della movida nei pressi di locali e discoteche fermare e sequestrare i motorini elettrici che sono diventati il veicolo dei criminali , poi ci sono gli SH e le Smart. I segni fisiognomici sono le barbe dei carcerati.
Purtroppo il commissario straordinario per i lavori decennali sulla A19 è il presidente della regione che è palermitano e non percorre la tratta della A29 che porta da Caltanissetta a Catania e nemmeno la Catania Messina. Entrambe le strade sono altamente pericolose e le osservazioni - lamentele del comico palermitano non saranno le ultime, la politica aspetta che ci scappi il morto: io che percorro la Caltanissetta - Catania speriamo che me la cavo
Tratta tratta…..una continua trattativa tra compari……
Ma chi se ne frega della finanziaria …..l’85% della gente non sa neanche di cosa parlate…di 4 individui da 2 centesimi…..finanziano i loro interessi……
Caro Pippo, ciò che dici è assolutamente vero e trovo ignobile l’attacco a Luca Orlando. All’epoca lui chiese la verità politica che era nascosta tra la carte.
Giovanni Falcone divenne martire ma ciò non significa che non abbia commesso errori.
Che la Fondazione Falcone additi Orlando come il peggior nemico di Falcone o come la causa dei suoi problemi con il CSM è ridicolo e fasullo proprio come la Scusa della memoria che non conosce cronometri. Il rattoppo è peggio dello strappo.
Antimafia da avanspettacolo e intollerante delle critiche.
Forse una generazione, la nostra, dovrebbe farsi da parte
Gentile Pippo,
Falcone non “teneva nei cassetti le carte ” per occultare, ma per valutare, approfondire, non disperdere le informazioni. Falcone era un giudice serio, non avvezzo alle performance mediatiche fini a se stesse o, peggio, al professionismo dell’antimafia. La dichiarazione di Orlando servì soltanto a delegittimarlo. Questa è la storia. Poi ciascuno può dare tutte le letture che ritiene di dover dare. Con rispetto.
Io c’ero pure: in quel periodo non ero per nulla vicino alle posizioni del Professore che mi apparivano fortemente correlate al desiderio di caccia al consenso a tutti i costi e, probabilmente, anche nel rapporto con il Giudice Falcone le esternazioni catturavano quel “sensazionale” che aiutava il politico a consolidare il successo personale, a suon di consenso elettorale. Ciò detto, è comunque corretto riconoscere che, in quel periodo, fra i politici, il Professore Orlando rappresentava “merce rara” di vera antimafia, sebbene esprimesse divergenze con il Giudice Falcone. Se oggi si dice che Orlando fosse uno dei peggiori nemici di Falcone, non si rende giustizia e si tramanda ai posteri una storia non veritiera, distorcendo gravemente i fatti. Entrando, poi, nel merito delle annuali commemorazioni, ripeto ancora ciò che ho sempre sostenuto: non ci ho mai creduto e non ho mai partecipato ad alcuna fiaccolata. A cosa serve ricordare il sacrificio se terminati i pochi minuti della commemorazione, tutto torna esattamente come prima? Alle manifestazioni ci sono tutti, da “carnefici” alle “vittime”. Io credo che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (e non soltanto loro) preferirebbero che la loro memoria ed il loro sacrificio venissero onorati con i piccoli gesti quotidiani di ciascuno di noi, con le piccolissime cose come, ad esempio, imparare a non chiedere nulla a nessuno per un diritto che, invece, deve essere riconosciuto al cittadino: sarebbe già un piccolo passo per agire in un modo che rende onore a chi ha pagato con la vita per il bene della collettività. Del resto, che le ricorrenze siano “passerelle” lo dimostrano i fatti: anche piccoli inutili dispetti e posizioni che nulla hanno a che vedere con la commemorazione come, ad esempio, spacciare la caduta di stile e di gusto di anticipare il “silenzio”, con un errore.
Hai ragione.