Ieri a dare il benvenuto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita ufficiale in Sicilia, non c’era Raffaele Lombardo. Motivi personali, da fonti di palazzo d’Orleans. Molti si sono chiesti quali impegni particolari hanno determinato un’assenza così imbarazzante. Ora, tranne che non si sia tra la vita e la morte, o improvvisamente gravemente impediti fisicamente, non c’è motivo personale che possa impedire al Presidente della Regione siciliana di ricevere il Capo dello Stato, alla scaletta dell’areo presidenziale aggiungo. Sappiamo che i due presidenti si sono visti oggi.
Chi conosce un po’ il protocollo, sa che non è indifferente quando e dove avviene un determinato incontro di un certo rilievo. E non è nemmeno normale che il cerimoniale del Quirinale faccia passare inosservato un atto così lampante, almeno apparentemente, di scortesia istituzionale. Allora c’è una sola risposta possibile, che sia stato proprio il Quirinale a non volere la presenza di Lombardo, sfumandola con un incontro postumo e in un luogo non istituzionale, cioè l’albergo dove alloggia Napolitano. Le ragioni possono essere intuibili: intellegenti pauca sufficiunt, poche cose bastano agli intelligenti.
Magari hanno a che fare con le vicende giudiziarie del governatore di cui, tra l’altro, non è dato conoscere gli sviluppi? Forse sarebbe il caso che il Presidente Napolitano, in qualità di vertice del Consiglio Superiore della Magistratura, in qualche modo intervenga. A noi siciliani, con tutto il rispetto, interesserebbe di più capire da chi siamo governati oggi, piuttosto che commemorare qualcuno che ci ha governato decenni e decenni fa. Se, invece, le cose stanno diversamente, ci diranno la verità?
*L’autore è segretario provinciale Idv