"Pd ambiguo su Lombardo | Regione, rischio bancarotta" - Live Sicilia

“Pd ambiguo su Lombardo | Regione, rischio bancarotta”

Palermo 2012. D'Alia (Udc)
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“Il Partito Democratico deve uscire da un equivoco, non può essere un partito di lotta e di governo. Alla Regione stanno con Lombardo alla Regionee poi ‘sputano’ sul governo Lombardo da Palermo”. Giampiero D’Alia, coordinatore regionale dell’Udc, commenta così l’esito del tavolo delle primarie del centrrosinistra a margine della conferenza stampa indetta a Palazzo dei Normanni per denunciare il rischio default della Regione.

 “L’Udc vuole costruire una larghissima coalizione per Palermo: la città ha disperato bisogno di un grande piano di risanamento economico, ci sono problemi reali da affrontare. Purtroppo – ha aggiunto D’Alia – il centrosinistra da cinque mesi parla solo di ‘primarie si’, ‘primarie no’.  Ci dispiace che il centrosinistra si sia chiuso in vecchi schemi che sono destinati a farli perdere”. Insomma, l’Udc sta a guardare, si aspetta “che Orlando si ritiri o che faccia le primarie e che il Pd ritiri il suo sotegno al governo regionale, per coerenza con quanto deciso ieri”, continua a parlare con tutti (“col Pd, col Pdl, perfino con l’Mpa, pensa un po’”, scherza D’Alia) e spera ancora di costruire una larga alleanza che rompa gli schemi tradizionali sul modello del governo Monti.

Intanto, però, i casiniani lanciano l’allarme sullo stato dei conti della Regione in vista dell’approvazione del Bilancio. “La Sicilia deve scongiurare la bancarotta e approvare misure efficaci che evitino alla Regione di trovarsi nella situazione della Grecia”, dice D’Alia, che ha presentato le proposte del partito per la finanziaria. D’Alia ha fatto notare come la situazione della Regione sia emergenziale: “Basta pensare – ha detto il leader centrista – che  le ultime tre leggi approvate dall’Ars, che puntano a crescita e sviluppo, sono state impugnate dal commissario dello Stato perché si ritiene che non vi siano le risorse per coprirle. “Sul fronte della spesa sanitaria mancano all’appello circa 700 milioni di euro e ci sono spese per circa 1 miliardo e 600 milioni che non hanno una copertura reale. Ed è già aumentata la pressione fiscale sui cittadini con n aumento dell’addizionale Irpef regionale di 140 milioni di euro”, ha detto il senatore, che ha sintetizzato le proposte dell’Udc tra le quali il taglio dei costi dell’Ars, il blocco degli aumentui contrattuali, il recepimento delle decisioni del governo Monti sugli enti intermedi

“Servono riforme di carattere strutturale – ha detto D’Alia -. Oggi iniziamo un confronto che ci auguriamo non parta l’ultima settimana prima dell’approvazione del Bilancio. Non accettiamo che si scarichi sul governo centrale tutto il peso della responsabilità”. L’Udc propone, tra le altre misure, una riduzione di almeno il 5 per cento delle assegnazioni all’Ars, con un risparmio di 8 milioni, un risparmio da 170 milioni derivante dal blocco degli aumenti contrattuali e di 5 milioni dal taglio di alcuni benefits per il personale regionale, un altro taglio da 150 milioni per l’acquisto di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione e 100 milioni si potrebbero risparmiare tagliando i contributi a pioggia a enti, fondazioni e associazioni. Una parte delle somme risparmiate si potrebbero investire in misure a sostegno dello sviluppo, con sgravi a sostegno di chi investe. Altri 250 milioni di risparmio deriverebbero dall’abolizione delle Province.

Se il governo recepirà queste istanze, potrà essere questo il viatico per un ritorno in maggioranza dell’Udc? ? “Se fanno queste cose hanno i nostri voti gratis, non ci serve un assessore, costiamo poco”, scherza D’Alia.


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