Lombardo non fa drammi. Per lui, è tutta una questione di accenti. Le accuse piovute da Sandro Bondi, non scompongono più di tanto il Governatore. Secondo il coordinatore del Popolo delle Libertà, la scelta dell’Mpa di correre insieme alla Destra di Storace alle Europee, avrebbe messo in crisi l’alleanza tra autonomisti e azzurri. Ma Lombardo ha replicato dalle pagine de L’Opinione: “Le parole di Bondi – ha detto il presidente della Regione – non vanno drammatizzate. Lui parla con parole che qualcun altro gli ha messo in bocca, penso sia qualcuno con una vaga inflessione siciliana”.
Un azzurro di Sicilia, quindi, alla base dei dissidi tra don Raffaele e il partitone di Berlusconi. Ma Lombardo non si scompone. Salta l’accento e il coordinatore. Lui, dice, non ha bisogno di intercessioni per andare d’accordo col Cavaliere: “Sorvolo sugli epiteti, ma, con tutto il rispetto, può esprimersi Berlusconi piuttosto che Bondi, perché il patto è sempre stato costruito e coltivato dal Cavaliere in persona. Siamo una piccola forza, ma abbiamo avuto sempre l’onore di dialogare senza intermediari”.
Insomma, un rapporto diretto, che si fonda, secondo Lombardo, anche su un senso di gratitudine: “L’alleanza con il Pdl – ha raccontato il Governatore – si realizzò quando fummo invitati personalmente da Berlusconi per le elezioni comunali di Catania. E allora noi salvammo Berlusconi che, a parte Veneto e Lombardia, aveva perso tutte le Regioni. La risalita cominciò con l’elezione di Scapagnini, determinata dal nostro 30 per cento. Scattò allora un patto personale che non romperemo. Può romperlo Bondi se vuole e ne ha il potere”.
Una sfida, insomma, lanciata senza curarsi di coordinatori e accenti. E fondata, probabilmente, sulla convinzione di non rompere alcun patto con la scelta delle alleanze per le Europee: “‘L’alleanza con Storace, Pionati e il partito dei pensionati di Carlo Fatuzzo – ha detto – è semplice da spiegarsi: noi agiamo in stato di necessità, per legittima difesa, e non saremo neanche così stupidi da separarci e dividerci deputati europei e soldi dei rimborsi elettorali dopo le elezioni. Questo rassemblement delle autonomie rimarrà in piedi, e d’altronde noi puntiamo a poco meno dell’8%. In più siamo già pronti per queste amministrative a presentare liste in tutta Italia, è solo questione di due o tre giorni e vedrete. Noi ci attrezziamo – ha concluso – per superare il 4%, l’alternativa all’alleanza con La Destra sarebbe stata la morte politica di un alleato, non credo Bondi possa volere questo, ritengo sia fuori dalla sua volontà”.
Resta un dubbio. Quella vaga inflessione siciliana che avrebbe dettato le parole al coordinatore del Pdl, a chi apparteneva? La rosa è ampia. Ma la logica restringe molto il cerchio.
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