L'omicidio e la firma su Facebook: "Punita dal marito"

L’omicidio e la firma su Facebook: “Punita dal marito”

Subito dopo avere accoltellato la moglie l'assassino ha postato dei messaggi sul social network

PALERMO – Piera Napoli “non aveva portato rispetto ed è stata punita”. Punita e uccisa a 32 anni con una decina di coltellate dal marito, Salvatore Baglione, che di anni ne ha 37. Un delitto efferato, crudele, per un motivo futile, la “mera gelosia”, e premeditato. Baglione si è pure vantato dell’omicidio della moglie, avvenuto domenica mattina nell’abitazione di via Vanvitelli.

Nella convalida del fermo il giudice per le indagini preliminari Ermelinda Marfia scrive che Piera è stata assassinata a coltellate domenica scorsa mentre era in bagno intorno alle 9:30. Fra le 10 e le 11 successive, quando il corpo della moglie giaceva senza vita in un lago di sangue, l’uomo ha pubblicato un post scaricato da una pagina Facebook denominata “Dna criminale”.

C’era scritto: “il rispetto, gran bella parola peccato, non tutti ne conoscono il significato”. Ed ancora: “Non mostrare il tuo mare a chi non sa nuotare, non permettere a nessuno di rovinare la tua pace soltanto perché non trova la sua”.

È stata la firma sul delitto da parte di Baglione ancor prima di presentarsi alla caserma dei carabinieri Uditore con i jeans e la maglietta sporchi di sangue e un trolley con gli abiti necessari per il carcere. Nel corso della confessione , acquisita dal procuratore aggiunto Laura Vaccaro e dal sostituto Federica Paiola, Baglione ha parlato di “raptus” di gelosia per via della nuova relazione della moglie, con cui le cose non funzionavano da tempo. Il giudice ritiene, invece, che si sia trattato di un omicidio premeditato.

Ad una vicina di casa la povera Piera aveva detto di avere paura che il marito potesse fare “qualcosa di pericoloso“. Era “ossessionato“, “la seguiva”. La sorella ha aggiunto che un mese prima Baglione si era ferito con un coltello alla pancia per rabbia.

Non si rassegnava alla fine del matrimonio. È stata un escalation: le liti, le minacce, l’ossessione di volerla controllare a tutti i costi e il delitto. Il tutto senza soluzione di continuità fino alle coltellate perché la moglie “non aveva portato rispetto” e doveva essere punita.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI