M5S: "Il progetto dell'inceneritore di Dittaino taciuto a città" - Live Sicilia

M5S: “Il progetto dell’inceneritore di Dittaino taciuto a città”

Pentastellati pronti a dare battaglia.
L'ACCUSA
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Il progetto di un impianto di trattamento fanghi nell’area industriale di Dittaino è stato taciuto ai cittadini”. L’ha detto in conferenza stampa, a Enna, il senatore del M5S Fabrizio Trentacoste, che ha denunciato quello che ha definito “lo sporco affaire”, raccontando il progetto che prevede la realizzazione di un inceneritore in provincia di Enna, in località Dittaino. Un impianto per smaltire i fanghi, ma, come si evince dal progetto, “sarà autorizzato a bruciare anche altro e disterà pochi chilometri da alcuni centri dell’Ennese come Agira, Assoro, Calascibetta, Enna, Leonforte, Nissoria e Valguarnera. Non è questo il tipo di sviluppo che vogliamo per il nostro territorio”, ha detto Trentacoste, che ha incontrato i giornalisti insieme al vicepresidente della commissione Attività produttive alla Camera, Andrea Giarrizzo, e il membro del direttivo regionale di Legambiente, Giuseppe Maria Amato. “E’ grave – ha aggiunto – che in una scelta importante come questa non sia stato coinvolto il Consiglio comunale di Enna che rimane titolare in via esclusiva degli atti che riguardano le trasformazioni territoriali, e così i cittadini, l’Ati e la Srr. Nei prossimi giorni, anche i consigli comunali di Agira e Valguarnera discuteranno una mozione a riguardo”. “La problematica più importante che ci è stata sottoposta sin dal nostro insediamento è lo spopolamento del nostro territorio – ha spiegato Giarrizzo – Questo inceneritore, non tocca soltanto le nostre sensibilità, ma penalizza la crescita del territorio, quella vera, quella che auspichiamo sin dal nostro insediamento.” Infine, i due parlamentari M5S, hanno ribadito la volontà di coinvolgere tutti gli attori, anche le attività produttive che si trovano all’interno della zona industriale, così i vertici del vixino Outlet che si trova a pochissimi chilometri dall’area interessata dal progetto e che oggi conta oltre 5 milioni di visitatori l’anno. “Legambiente – ha detto Amato – ritiene non accettabile l’idea che i fanghi da depurazione debbano essere trattati tutti alla stessa maniera senza distinzioni, ovvero con il loro incenerimento. I fanghi di buona qualità e idonei all’agricoltura devono essere destinati ad altro tipo di impianti che ne prevedano il recupero e riutilizzo sui campi”.


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