Gesip, Bianchi stoppa la Cig: | "Non è una buona soluzione" - Live Sicilia

Gesip, Bianchi stoppa la Cig: | “Non è una buona soluzione”

Per Bernava (Cisl), sulla vicenda Gesip il governo "ha avuto due facce". L'assessore regionale per l'Economia parla anche del discusso ticket sanitario, bocciato dalla commissione di riferimento all'Ars: "Lo ripresenteremo". Novità in vista anche per i lavoratori forestali.

La vertenza Gesip
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PALERMO – “Non credo che l’accordo di ieri su Gesip sia un buona soluzione. La nostra posizione non era l’estensione della cassa integrazione in deroga ma interventi produttivi su cui c’era una copertura finanziaria. Avevamo proposto i contratti di solidarietà piuttosto che una deroga alla deroga”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, parlando della vertenza Gesip, dopo l’incontro siglato ieri tra Regione, parti sociali e Comune di Palermo al Forum per l’Economia, organizzato dal Centro studi Pio La Torre a Palermo.

“Dobbiamo tenere la barra dritta – ha aggiunto -. L’uso delle manifestazioni di piazza e l’irragionevole posizione da parte del Comune non sono coerenti con la strada che dobbiamo perseguire”. Posizione simile quella tenuta dal segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava. “L’impressione è che ci siano due governi. Da un lato c’è la posizione dell’assessore Bianchi, dall’altro quella del presidente Crocetta. Da par mio sono assolutamente d’accordo con quello che dice l’assessore”.

Non mancano quindi le sottolineature delle polemiche già accese con il governatore: “La cassa integrazione in deroga è diventata l’albero della cuccagna per quei lavoratori precari assunti negli anni ’80”. Bianchi intanto precisa quella che è la posizione del governo. “Ribadisco di non condividere l’accordo raggiunto su Gesip ieri, ma non sarebbe corretto addebitare tutte le responsabilità alla Regione, che fino all’ultimo ha tenuto una posizione ben precisa”. L’assessore precisa quindi che la vertenza è “un problema di tutti”, anche perché il clima sociale ha contribuito in modo significativo alla creazione delle fratture, nonostante la contrarietà dei sindacati confederali. “Devo sottolineare che il ministero, non ricevendoci, non ha avuto il coraggio di prendere posizione. Sarebbe paradossale scaricare il problema su di noi”.

Per il titolare dell’assessorato all’Economia è stata l’occasione per discutere dei passi che porteranno alla stesura del bilancio prima della scadenza dell’esercizio provvisorio. In prima linea il discusso ticket sanitario, bloccato all’unanimità in commissione. “Capisco che nessun partito voglia caricarsene la responsabilità, ma si tratta di un provvedimento chiesto dai ricchi per i poveri. Oltre tutto prevedeva un contributo modesto da parte di chi può permetterselo”. Bianchi però non chiude del tutto la porta ai partiti: “Verificheremo se è possibile garantire la copertura in modo diverso, altrimenti ripresenteremo i ticket nel bilancio, magari spiegandoli meglio”.

Luca Bianchi parla pure dei lavoratori forestali. “Va pensata una transizione verso attività produttive, come la gestione delle riserve naturali, la valorizzazione dei boschi e la stipula di accordi coi i Comuni per la manutenzione del verde pubblico”. Al via intanto gli incontri con tutti gli assessori e dirigenti generali. L’assessore parla di una rimodulazione della spese. “Serve responsabilizzare la pubblica amministrazione. Dobbiamo chiamare i direttori generali al risparmio, operiamo come se fossimo a budget zero senza ripartire dalle cifre dello scorso anno. Ci indichino le priorità, solo così possiamo effettuare dei tagli non in maniera orizzontale”. E Bianchi aggiunge: “Non siamo in un momento di semplice difficoltà congiunturale, ma di crisi straordinaria. Tutti devono fare un passo indietro e rinunciare a qualcosa, puntando verso un processo di sviluppo”.

Torna anche il balletto delle cifre sul buco di bilancio, e la discussione a distanza con il duo Armao-Lombardo prosegue: “Non possiamo più raggiungere il riequilibrio con operazioni contabili di sovradimensionamento delle entrate – sottolinea Bianchi-. Nel bilancio 2012 c’erano 350 milioni di valorizzazione immobiliare. E’ una cifra non credibile e inoltre c’è da fare i conti con una diminuzione dei trasferimenti nazionali”. Il buco della Regione ammonta quindi a un milione e ottocento milioni di euro. “Ci sono cento milioni in meno di quanto detto in precedenza, perché in sede di Conferenza delle Regioni abbiamo contestato la distribuzione degli oneri per quelle amministrazioni regionali a statuto speciale, e ci hanno dato ragione”.

In chiusura Bianchi torna a parlare dei Trinacria bond. “In alcuni hanno suscitato ilarità, ma sono un progetto credibile non inventato da noi. Si tratta di uno strumento di valorizzazione del patrimonio immobiliare che va incontro alle imprese”. E a chi contesta una politica troppo basata sugli annunci ad effetto l’assessore replica così: “Non sono un annuncio, ma una cosa da costruire su cui chiediamo, e vogliamo, il parere della Banca d’Italia e della Consob”.


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