Mafia, “Ecco chi comanda nel fortino di Zuccaro e dello Scheletro”

Mafia, “Ecco chi comanda nel forte di Zuccaro e dello Scheletro”

La mappa criminale della zona di San Cocimo. I verbali del pentito Silvio Corra.
L'INCHIESTA "QUADRILATERO"
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CATANIA – Roberto Spampinato è una figura di riferimento del gruppo di San Cocimo, di cui il capo storico è il boss di Cosa nostra Maurizio Zuccaro. Anche se quella zona, attualmente, per la malavita è il fortino di Lorenzo Saitta, ‘u scheletro. 

Ma torniamo a Spampinato. Il ruolo di vertice emerge dalle parole di Silvio Corra, ex reggente del gruppo dei Nizza del clan Santapaola e cognato di Angelo Santapaola, vittima di lupara bianca nel 2007. I verbali del pentito sono finiti nei faldoni dell’inchiesta Quadrilatero condotta dai carabinieri della compagnia di Fontanarossa la scorsa settimana. 

In un primo momento il collaboratore di giustizia, quando gli mostrano la foto dell’indagato, sbaglia nome. “Mi sembra si chiami Francesco Di Grazia, ma poi si corregge. La foto è vecchia, è Roberto Spampinato. Il figlio di Nando Santoro me lo ha indicato come reggente del gruppo di San Cocimo. Il gruppo di occupa di droga ed estorsioni. Da qui è un lungo elenco di omissis”. 

I magistrati piazzano davanti a Corra, che è diventato collaboratore l’anno scorso, altre immagini. Di una riconosce la persona ma non il nome: “Ma so per certo che traffica sostanze stupefacenti con Sam Privitera, nonché con il figlio di Nando Santoro, di nome Francesco. Ho assistito personalmente a più di una cessione. Loro trattano “orange skunk” e albanese sottovuoto. Privitera è un grossista e ha un canale di importazione esterno alla Sicilia”, racconta ai pm. Sam Privitera è stato arrestato dai carabinieri alcuni mesi fa con l’accusa di essere il mandante (assieme a Natalino Nizza) dell’omicidio di Enzo Timonieri.

Nelle carte di quell’omicidio sono finiti i verbali dei fratelli Michael e Ninni Sanfilippo, i killer del giovane di San Cristoforo, in cui parlano di una lite avvenuta qualche tempo prima del delitto con i ragazzi di San Cocimo collegati a Tony Trentuno. 

Questo nome lo fa anche Silvio Corra quando gli inquirenti gli mostrano una foto con il numero 7. “Mi sembra di riconoscere Tony Trentuno, genero di Salvuccio “Scheletro” (Lorenzo Saitta, ndr). È un trafficante di cocaina e la vende a chili ai trafficanti di Catania, e fa base a San Cocimo. Ha dei canali di importazione esterni alla Sicilia, che aveva creato il suocero. L’ho incontrato anche prima del suo arresto. Non so se ha una piazza di spaccio a San Cocimo”. 

Alle foto numero 12 e 13, il pentito riconosce alcune delle figure criminali storiche del fortino mafioso creato attorno a piazza Machiavelli a Catania. Anche se non sa associare il nome preciso alla faccia. “Riconosco i fratelli Testa, non so se Angelo o Tanino. Si sono sempre occupati di traffico di stupefacenti”. 


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