Mafia, il processo per la faida tra i Santapaola e gli Ercolano

Mafia, il processo per la faida tra i Santapaola e gli Ercolano

Gli omicidi di Salvatore Di Pasquale e Michele Costanzo
CORTE D'APPELLO
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CATANIA – Per la Procura generale di Catania non ci sono dubbi: sarebbero loro gli assassini di Salvatore Di Pasquale – detto “Giorgio Armani” – e Michele Costanzo. I due delitti, risalenti a poco più di 19 anni fa, riguardano la breve faida del 2004 tra i gruppi vicini a Nino Santapaola, detto “u pazzu”, e la famiglia Ercolano.

La conferma delle condanne

Oggi la Pg ha chiesto di confermare le condanne a 30 anni per i presunti assassini. Per l’omicidio Di Pasquale sono stati condannati i catanesi Luigi Ferrini, Angelo Pappalardo, Marco Strano e Pietro Privitera, vicini a Santapaola e Alfio Mirabile.

Per l’omicidio Costanzo la condanna ha riguardato invece i catanesi Arnaldo Santoro e Maurizio Zuccaro, ritenuti più genericamente appartenenti al clan dei Santapaola-Ercolano. La requisitoria del Pg si è svolta dinanzi alla Corte d’appello di Catania.

Delitto Di Pasquale: una ritorsione

Di Pasquale fu ucciso all’una e mezza del mattino del 29 aprile 2004 in piazza Ustica, davanti a una rivendita di panini. L’omicidio per il gup fu commesso da un commando di killer di Cosa Nostra. Gli assassini usarono una pistola calibro 9 e una calibro 380 automatica.

“Giorgio Armani” sarebbe stato ucciso per risposta al tentato omicidio che era stato commesso, su decisione della famiglia Ercolano, pochi giorni prima ai danni di suo zio Alfio Mirabile. Gli Ercolano, colpendo Mirabile, volevano contrastare lo strapotere di Nino Santapaola.

Di Pasquale era divenuto il bersaglio perché si sarebbe vantato “con allusioni di essere stato l’autore dell’attentato”. Secondo un pentito, Di Pasquale aveva festeggiato per l’attentato. Il suo killer reo confesso (e pentito) Dario Caruana, ha aggiunto che una parente di Mirabile aveva detto di aver visto Di Pasquale uscire dalla strada dell’attentato.

L’omicidio Costanzo: “Era vicino a Mirabile”

L’omicidio di Michele Costanzo avvenne pochi giorni dopo l’uccisione Di Pasquale, nel pomeriggio del 3 maggio 2004, lungo la ventitreesima strada della zona industriale. La vittima pure in quel caso fu colpita con armi semiautomatiche.

Costanzo sarebbe stato vicinissimo a Mirabile, e Zuccaro era, secondo il gup, “agguerrito avversario dei Mirabile”. A commettere l’omicidio sarebbe stato tale Lorenzo Saitta detto “Salvuccio u scheletro”, processato a parte, che sarebbe stato agli ordini di Zuccaro. Santoro, invece, avrebbe preso parte in veste di “ulteriore esecutore materiale”.

La Pg ha dunque chiesto la conferma delle condanne di primo grado, con la sola eccezione delle pene minori per il porto illegale d’armi, cadute in prescrizione. I condannati sono difesi dagli avvocati Francesco Antille, Salvatore Pace, Fabio Presenti, Gabriele Celesti, Lucia D’Anna, Giuseppe Ragazzo, Salvatore Centorbi e Giuseppe Rapisarda.


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