MESSINA – La Polizia di Stato ha eseguito un sequestro preventivo da 250mila euro nei confronti di un uomo arrestato a gennaio per concorso esterno in associazione mafiosa e peculato aggravato dalle finalità mafiose. Il provvedimento, emesso dal Gip di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, riguarda i presunti proventi illeciti legati a un’impresa operante nel settore dei rifiuti.
L’impresa e il legame con il clan dei barcellonesi
Al centro dell’inchiesta un’azienda con sede a Barcellona Pozzo di Gotto, attiva nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali e nella demolizione dei veicoli. Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Messina e del commissariato di Barcellona, l’impresa sarebbe stata di fatto utilizzata da un esponente della famiglia mafiosa dei barcellonesi e dai suoi familiari, nonostante fosse sotto confisca dal 2011 e formalmente gestita da un amministratore giudiziario.
Le indagini, svolte con il coordinamento della DDA, avrebbero fatto emergere una gestione asservita agli interessi del clan, con l’amministratore giudiziario accusato di aver rinunciato all’esercizio delle sue funzioni e di aver permesso l’appropriazione quotidiana di denaro in nero dalle casse della ditta.
Sequestri per mezzo milione in pochi giorni
Il sequestro odierno segue di pochi giorni un altro intervento della Polizia, che aveva già colpito presunti esponenti della famiglia barcellonese con un provvedimento analogo per altri 250mila euro. Il totale sequestrato nell’ambito dell’indagine sale così a mezzo milione di euro, ritenuti profitto di attività illecite legate a dinamiche mafiose.

