Manager della sanità, prima fumata nera: e dall'Ars arrivano i "paletti" - Live Sicilia

Manager della sanità, prima fumata nera: e dall’Ars arrivano i “paletti”

Una lettera manda un messaggio chiaro a Palazzo d'Orleans

PALERMO – La road-map disegnata dal governatore Renato Schifani per accelerare sui nuovi vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere siciliane potrebbe trovare un ostacolo: la commissione Affari istituzionali dell’Ars. Da Palazzo dei Normanni filtra la notizia secondo la quale verrà formalmente chiesto al presidente della Regione di conoscere le proposte di nomina dei manager della sanità “in tempi brevi”. La lista dei nomi, con i relativi accostamenti all’azienda di destinazione, tuttavia non c’è ancora. E non potrà esserci in tempi brevissimi perché la discussione tra i partiti di maggioranza non è decollata. Non sarà semplice e del resto non lo è mai stato, nemmeno in passato.

Manager della sanità, segnali dall’Ars

L’ipotesi sulla quale starebbe lavorando il governatore è quella di procedere alle nomine di nuovi commissari che poi sarebbero valutati successivamente dalla prima commissione dell’Ars, con eventuali correzioni in corsa. Una soluzione raccontata ieri dal quotidiano ‘La Sicilia’ e che troverebbe l’altolà di Palazzo dei Normanni. La commissione Affari istituzionali, presieduta dal democristiano Ignazio Abbate, non intende sorvolare sulle proprie prerogative e così è pronta una lettera. La missiva, che LiveSicilia ha potuto visionare, vede come destinatari il governatore e, per conoscenza, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Abbate chiede al presidente della Regione di accelerare sulla trasmissione delle proposte di nomina. L’obiettivo è quello di potere “valutare attentamente e approfonditamente” le competenze degli aspiranti direttori generali, “o – si specifica – dei nuovi commissari”. Una lettera che manderebbe un segnale chiaro: se anche il governo decidesse di nominare dei nuovi commissari per le aziende sanitarie e ospedaliere, il passaggio in commissione non potrebbe essere evitato e questo avrà bisogno comunque di “un tempo adeguato”.

Schifani e Cuffaro più distanti

Sarebbe anche il segnale (forse più importante) di una maggiore distanza tra l’ala di Forza Italia vicina a Schifani e i cuffariani che nelle ultime settimane avevano flirtato su vari temi ma che ora non perdono occasione per rimarcare le differenze. Che ci sia qualche fibrillazione di troppo lo si è capito lunedì pomeriggio, al termine di quello che doveva essere un vertice di maggioranza con l’obiettivo (anche) di trovare la quadra sulle nomine dei manager della sanità. E invece di sanità non si è nemmeno parlato. Ciascuno dei presenti ha dato una sua particolare interpretazione del vertice, così come del fuoriprogramma che ha visto protagonisti la segretaria regionale della Lega Annalisa Tardino e il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso. La diatriba ruotava attorno alla presenza al tavolo della capogruppo del Carroccio Marianna Caronia, contestata da Caruso. Il coordinatore di FI ha ricordato le regole di ingaggio del vertice (“soltanto segretari e leader di partito”), provocando l’ira dell’eurodeputata leghista. Uno scontro che ha catalizzato l’attenzione di tutti lasciando sullo sfondo il tema centrale: l’assenza di una intesa sulle nomine della sanità che ha provocato un nuovo rinvio.

FdI: no al sorteggio dei manager della sanità

Bocche cucite da Fratelli d’Italia su un vertice che avrebbe dovuto diradare le nebbie sui manager, almeno per quanto riguarda il metodo da utilizzare. I meloniani, però, spediscono al mittente la proposta avanzata nei giorni scorsi da Totò Cuffaro per i manager della sanità. L’ex governatore pensa a un sorteggio tra una rosa ristretta di nomi più meritevoli. L’idea piace alla ex Iena Ismaele La Vardera (“si eviterebbero le ingerenze della politica”) ma viene liquidata con fermezza dal deputato FdI Marco Intravaia. “La legge vieta questa ipotesi, come ha ricordato anche la magistratura amministrativa – dice -. Cose non serie, che non danno lustro ad alcuno perché inducono la pubblica opinione a pensare che la politica sia incapace di tutto”. Il sorteggio viene bocciato anche dal Movimento 5 stelle. Il coordinatore regionale Nuccio Di Paola, dalla sua Gela, osserva: “I politici siciliani del centrodestra considerano la sanità come luogo per piazzare dirigenti e persone loro affini. Chi parla di sorteggio lo fa semplicemente per accaparrarsi la direzione della propria Asp, magari come quella di Agrigento”.


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