Maniscalchi: "Il Covid, il paziente obeso e i servizi che mancano..."

Maniscalchi: “Il Covid, il paziente obeso e i servizi che mancano…”

Tiziana Maniscalchi, primario al 'Cervello': "Ecco la situazione".

“Parliamoci chiaro, il fatto che il Covid sia endemico non significa che non ci sia più. C’è e ci sarà ancora per un pezzo. E i problemi non sono scomparsi”. La dottoressa Tiziana Maniscalchi, primario del pronto soccorso dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, con i suoi colleghi, ha combattuto una guerra. Adesso soffia un vento di tregua, non tanto per i contagi, perché il virus circola. Ma perché i casi gravi e i decessi sono diminuiti. Rimane l’immenso dolore per ogni singola vita umana, con la statistica che racconta un lutto che presenta dimensioni numericamente più piccole.

“Ci sono gli immunocompromessi, ci sono i pazienti fragili, gli anziani – dice la dottoressa Maniscalchi – le persone con problemi respiratori e, ora che abbiamo tolto tutti la mascherina, affronteremo una stagione influenzale peggiore degli altri anni, perché il nostro sistema immunitario, tra lockdown e protezioni, non l’ha affrontata. E i fragili che prenderanno sia il Covid che l’influenza potranno avere conseguenze importanti”.

Non siamo più negli anni dei tragici fotogrammi delle bare di Bergamo. E, per fortuna, la follia no vax non ha fatto breccia nel buonsenso. La popolazione si è vaccinata e immunizzata. “I vaccini restano fondamentali – dice la primaria -. Tutti dobbiamo seguire le raccomandazioni ed è necessario fare la quarta dose. Tutti i vaccini, anche il più vecchio, riducono di molto l’aggressività della malattia”.

Un tempo ancora sospeso. Ma, intanto, si smantella un presidio come l’hub della struttura commissariale della Fiera. Non sarà un po’ prematuro voltare pagina? “Credo che l’idea della Fiera non vada archiviata per il Covid e oltre – conclude la dottoressa Maniscalchi -. Ha riempito un vuoto territoriale che c’era e che tornerà, se non stiamo attenti. Stiamo curando, in pronto soccorso, un paziente di trecento chili che ha una situazione complicata che si è sviluppata nel tempo. Ma come può succedere una cosa del genere? Dove erano i servizi del territorio?”. Una domanda per l’assessore alla Sanità che verrà. (Roberto Puglisi)


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