Sicilia, Safina: "Sulla manovrina non esistono direttive interne"

Il Pd e la manovrina, Safina: “Nessuna riunione per decidere la linea all’Ars”

Il deputato trapanese: "Non deporremo le armi"
IL PARLAMENTO REGIONALE
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PALERMO – “Nessuna riunione è stata fatta all’interno del gruppo Pd all’Ars per dettare la linea da tenere rispetto alla manovrina: non esiste alcuna direttiva che preveda il non ricorso al voto segreto”. Dario Safina, deputato regionale Dem, risponde così alle ricostruzioni che parlano dell’esistenza di un patto di non belligeranza tra opposizione e governo per il via libera senza scossoni al ddl Variazioni di bilancio.

Il Pd e la manovrina

L’idea di una nuova intesa sotterranea che parte da Palazzo d’Orleans e arriva fino alle stanze del gruppo Pd di Palazzo dei Normanni non piace alla segreteria regionale, che già in passato si è scontrata con i deputati di Sala d’Ercole sul tema delle mance. Safina, presente in conferenza stampa accanto al riconfermato segretario Anthony Barbagallo, più che smentire le ricostruzioni di stampa manda un messaggio chiaro ai colleghi d’aula.

Safina: “Nessuna direttiva sulla manovrina”

“La linea è scontata – spiega il parlamentare trapanese ai cronisti giunti nella sede del Pd Sicilia -, abbiamo criticato il ddl. C’è qualche misura di buonsenso ma per il resto non dice nulla ed è pieno di norme spot che non risolvono i problemi dei siciliani. Ad ogni modo, ribadisco: non c’è alcuna direttiva interna che preveda di non ricorrere al voto segreto”.

Una delle norme sulle quali si reggerebbe il patto di non belligeranza, però, è quella sui Consorzi di bonifica che prevede cinque milioni di euro per Agrigento e Ragusa. Arriverà sotto forma di emendamento governativo e piacerà anche all’agrigentino Michele Catanzaro, capogruppo Dem, e al ragusano Nello Dipasquale, uno dei tre deputati sostenitori di Barbagallo al congresso.

Safina: “Non deporremo le armi”

“Chiaro che alcune norme, come quella che leggeremo sui fondi ai Consorzi di bonifici in difficoltà, non potranno che vederci favorevoli perché vanno in soccorso dei lavoratori rimasti senza stipendio – precisa Safina – ma ribadisco: nessuna riunione di gruppo per dire che deporremo le armi. Non è nel nostro stile farlo, cercheremo ovviamente di migliorare il provvedimento per fare una buona legge”.


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