ROMA – “Fare piazza pulita” della criminalità organizzata dal settore delle energie rinnovabili in Italia. Lo chiede Legambiente, nel commentare la confisca record al ‘re dell’eolico’ Vito Nicastri, auspicando che “inchieste come questa continuino per fare piazza pulita delle infiltrazioni mafiose in uno dei comparti di punta della green economy, denunciate ogni anno da Legambiente nel Rapporto Ecomafia”.
“La produzione di energia pulita – afferma Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente – va tutelata e sviluppata nella legalità e trasparenza. E’ grazie alla cosiddetta ‘zona grigia’, infatti, se prosperano gli affari dei clan, capaci di mettere radici ovunque sia possibile fare business e di sfruttare collusioni e connivenze. La crescita dell’impero che oggi è finito sotto confisca è anche il frutto della scarsa trasparenza con la quale sono state gestite per molti anni le concessioni autorizzative per la realizzazione di nuovi impianti soprattutto in Sicilia”.