Meloni, il tweet che scatena la rivolta dei 'musumeciani'

Meloni, il tweet che scatena la rivolta dei ‘musumeciani’

Tutto finito? Macché... La situazione nel centrodestra è ancora confusa.
LA POLEMICA NEL CENTRODESTRA
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Tutto finito? Macché… Dopo una giornata di ritiri deflagrati e di intese prima sussurrate e poi rese manifeste, il clima nel centrodestra che vuole (ra)ddoppiare la poltrona di Palazzo d’Orleans è, per usare un eufemismo assai eufemistico, confuso. Fa fede, soprattutto, il tweet di Giorgia Meloni: “Abbiamo sempre difeso l’unità del centrodestra e continueremo a farlo, anche in Sicilia, dove il candidato migliore per noi rimane Nello Musumeci. Una cosa però non ci si può chiedere: sostenere un candidato che saliva sulla Sea Watch con il Pd”. La rivolta dei meloniani e musumeciani corre tra web e dichiarazioni. Ecco le tappe più recenti.

Avanza Prestigiacomo, Musumeci saluta

La giornata si è movimentata, inizialmente, con l’annuncio della convergenza di Forza Italia e Lega sul nome della forzista Stefania Prestigiacomo. Nel pomeriggio il post corrucciato del presidente della Regione, Nello Musumeci, che offriva il resoconto del ritiro della sua candidatura: “Basta con questo interminabile mercato nero dei nomi. Cercatevi un candidato che risponda alle vostre esigenze. Mi rendo conto di essere un presidente scomodo. Ringrazio di vero cuore Giorgia Meloni e Ignazio La Russa per il convinto e tenace sostegno datomi. Torno a fare il militante”. Una riflessione netta che ambienti vicini al governatore definiscono ‘irrevocabile’. Ci sarà spazio per altro?

La Russa non ci sta due volte

Nelle stanze, concrete o virtuali, di Fratelli d’Italia ci hanno pensato e hanno replicato. La leader Meloni si è fatta, dunque, sentire con quel tweet. Ignazio La Russa non ci sta due volte. Prima ha chiosato l’intesa sulla Prestigiacomo con parole non accomodanti. Infine, si è espresso sul ritiro: “Nello Musumeci va ringraziato per la signorilità e lo spirito di coalizione con cui facendosi da parte ha risposto ad una perdurante e ingiustificata aggressione da parte di fuoco amico che tale evidentemente non è. Non ci hanno ancora spiegato perché Musumeci, presidente uscente, onesto, capace e in testa ai sondaggi, non debba essere ricandidato nonostante abbia il sostegno anche di una parte della stessa Forza Italia e di molte realtà siciliane di centrodestra. Non ci hanno ancora fatto capire per quale ragione, la stessa Forza Italia pretenda di esprimere il candidato in Sicilia dove non è più il primo partito e tenuto conto che esprime già i presidenti di diverse altre regioni, sicuramente molti di più di Fratelli d’Italia, Risulta inoltre incomprensibile perché tra tutti i possibili candidati, Forza Italia voglia indicare proprio l’onorevole Prestigiacomo che, al di là del rispetto dovuto alla persona, dopo la sua presenza con l’onorevole di estrema sinistra Fratoianni sulla Sea Watch nella vicenda dello sbarco dei clandestini che costò l’imputazione a Matteo Salvini, risulta essere sicuramente la meno indicata a rappresentare tutto il centrodestra. Esattamente come fino a ieri ci hanno ripetuto anche esponenti della Lega”.

Stoccata a Miccichè

Basta? no, non basta. C’è il resto: “Ci devono infine dire – conclude La Russa – se concordano con le farneticanti dichiarazioni di Miccichè che intima “o Fratelli d’Italia è d’accordo sulla nostra scelta oppure rompiamo la coalizione”, mettendo così veramente a rischio quell’unità del centrodestra a cui Giorgia Meloni e tutto Fdi stanno dedicando, anche a livello nazionale, ogni sforzo. Se si vuole lavorare per la Sicilia e il centrodestra, si torni ad un percorso di concordia almeno con scelte condivise. In mancanza, la farneticante “minaccia” di Miccichè potrebbe diventare realtà”. Ecco le antecedenti dichiarazioni del coordinatore forzista rimbrottate dal senatore meloniano: “Legittimo che Fratelli d’Italia, di fronte a una candidatura sostenuta dalle altre forze della coalizione di centrodestra, possa riflettere e discuterne, anche al proprio interno. Attendiamo fiduciosi che maturino certi convincimenti, anche perché l’alternativa sarebbe solo la rottura dell’unità del centrodestra”.

La rivolta dei ‘musumeciani’

E ci sono i ‘musumeciani’, appunto, in rivolta. Scrive sulla sua pagina Facebook l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: “Il presidente uscente che ha governato con tutti i partiti del centrodestra (e che ancora oggi siedono nella sua Giunta), che ha risollevato le sorti della Regione, che è primo in tutti i sondaggi possibili, che è una persona onesta e perbene, che non ha mai ricevuto faccendieri, che non ha mai dato scandalo per ragioni morali…. E ancora cercano candidati! Grazie presidente per il Tuo gesto. È la sconfitta della Politica, quella con la “P” maiuscola. Sono orgoglioso di essere stato chiamato al governo della Regione da Nello Musumeci. E sottoscrivo rigo per rigo le parole di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Ma si vuole vincere o perdere in Sicilia? Lo dicano con chiarezza”. (Roberto Puglisi)


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