Meno facoltà con maggiori poteri:|ecco le proposte per il nuovo Ateneo - Live Sicilia

Meno facoltà con maggiori poteri:|ecco le proposte per il nuovo Ateneo

La riduzione del numero di facoltà fino ad otto, ma anche l’inserimento di tre componenti esterni nel consiglio di amministrazione e la definizione dei poteri delle nuove “strutture di raccordo”. Ecco alcuni dei punti contenuti nella bozza del nuovo statuto dell’Università di Palermo approvata ieri dalla Commissione di revisione dello statuto di Ateneo. Un documento che ha già scatenato molte polemiche ancora prima di essere stilato, quando alcuni docenti di Architettura avevano denunciato un’interpretazione “oltranzista” della riforma Gelmini.

Il numero delle “strutture di raccordo” – il nuovo termine per indicare le facoltà – sarebbe infatti potuto scendere anche fino a nove, ma la commissione ha deciso di abbassarlo ad otto. Le ipotesi per ora in circolazione riguardano l’accorpamento di Farmacia, Scienze motorie e Medicina, ma anche Scienze politiche ed Economia ed Architettura ed Ingegneria, si ritroverebbero riunite in sole due distinte strutture di raccordo.

“Il rapporto dei docenti tra Architettura e Ingegneria è di uno a due e mezzo – aveva detto Marcello Panzarella, docente di architettura, in un’intervista a Live Sicilia -. Nel caso di un accorpamento, all’interno della struttura di raccordo, il peso della nostra facoltà sarebbe minore rispetto a quello di Ingegneria, che potrebbe decidere più di noi sui corsi di Architettura da spegnere o da accendere, con il rischio – ha concluso Panzarella – di intaccare la natura umanistica dei nostri insegnamenti”.

Così nella bozza del nuovo statuto si profilerebbero proprio i timori espressi da Panzarella e da altri docenti di Architettura riguardo alle competenze delle strutture di raccordo. In primis la formulazione dell’offerta formativa, sulla quale i dipartimenti potranno dare solamente indicazioni, proporre alla “struttura” l’attivazione, la modifica o la disattivazione dei corsi di laurea. Al contrario delle precedenti anticipazioni sullo statuto, invece, ai dipartimenti spetteranno le proposte di chiamata dei docenti.

Più ottimista invece Angelo Milone, preside della facoltà di Architettura: “Dobbiamo cercare di arrivare ad una struttura di raccordo metabolizzando il processo. Il nuovo statuto entrerà a pieno regime tra due anni, ma non possiamo ingessare adesso la facoltà di Architettura. Il numero dei professori di Ingegneria si è molto ridotto e continuerà a ridursi nei prossimi anni. Sono ottimista: si tratta solo di una bozza, e speriamo – ha concluso – che presto potrà prevedere anche la possibilità che docenti di più dipartimenti possano aggregarsi nelle nuove ‘scuole'”.

Tre sono invece gli esterni, i privati che potranno essere eletti, secondo la bozza, all’interno del Consiglio di amministrazione a fronte di una rappresentanza di soli due studenti. Il Senato accademico, cui invece spetterà un ruolo di controllo, potrà fornire per lo più pareri obbligatori ma non vincolanti, e rimarrà presieduto dal rettore, contemporaneamente a capo dello stesso Consiglio di Amministrazione.

“Un grande risultato” per Marco Sucameli, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Palermo e membro della Commissione statuto, secondo il quale “Dopo lunghe trattative nei nuovi organi sarà garantita un’ampia rappresentatività a tutte le componenti accademiche”.

Anche per Fausto Melluso, studente di giurisprudenza e membro del Senato Accademico, la componente studentesca all’interno degli organi è di rilevante importanza, ma è anche necessario attivare un confronto serio e “libero da corporativismi” su molti punti: “Restano dei nodi molto problematici nella bozza: la presidenza del Senato del Rettore, che così sarà insieme controllore e controllato, i tre esterni in CdA (che poteva essere previsto in una composizione a dieci, con solo due esterni), ed in più – ha concluso Melluso – il nodo della divisione delle competenze fra strutture di raccordo, dipartimenti e corsi di studi”.

Il Rettore Robero Lagalla ha comunque convocato un’assemblea di Ateneo che si terrà il prossimo 25 luglio nell’aula di consiglio della facoltà di Ingegneria, mentre il Consiglio di amministrazione e il Senato accademico si riuniranno rispettivamente il 27 ed il 28, per approvare, ed eventualmente modificare, la bozza del nuovo statuto, prima che ritorni in Commissione.


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