Messina, rabbia per l'interrogazione sull'appalto: 'Questi m... del Pd'

Messina, l’interrogazione su appalto Cas: “Questi m… del Pd”

La rabbia dell'imprenditore intercettato contro i deputati all'Ars

PALERMO – “C’è stata l’interrogazione parlamentare di questi merda là del Pd”, diceva l’imprenditore messinese Francesco Duca. Da ieri si trova agli arresti domiciliari. Stessa sorte è toccata al dirigente generale del Cas Gaspare Sceusa, oggi in pensione, e a Giuseppe Trifilò. Le indagini sono della Direzione investigativa antimafia, coordinate dalla Procura di Messina.

Si sarebbero accordati per pilotare la gara da 8 milioni bandita dal Consorzio autostrade siciliane per il servizio antincendio nelle gallerie delle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo. La gara è stata aggiudicata nel 2021 ad un raggruppamento di imprese con capofila la romana Gsa e la partecipazione della Ok Gol di Susa.

Quest’ultima ha come amministratore delegato l’imprenditore Pietro Paolo Rampino, sospeso dalla possibilità di esercitare impresa. Duca, tramite la Ok Gol, sarebbe riuscito a inserirsi nella commessa, a cui non aveva potuto partecipare per via dei suoi precedenti penali.

L’interrogazione del Pd

Il 25 luglio 2020 il gruppo del Pd all’Ars presentò un’interrogazione parlamentare (tre giorni dopo arrivò anche una mozione del Movimento 5 Stelle). Era firmata dai deputati Nello Dipasquale, Antonello Cracolici, Baldo Gucciardi, Giuseppe Lupo, Giuseppe Arancio, Anthony Barbagallo, Michele Catanzaro. Dopo l’interrogazione la gara fu revocata dal Cas, salvo poi venire aggiudicata successivamente alle stesse imprese.

“Questi la gara ce l’hanno ritirata in autotutela”, diceva Duca a Trifilò. Duca avrebbe cercato di correre ai ripari. Voleva agganciare, coinvolgendolo tramite un parente, l’ex deputato del Pd all’Ars Francesco de Domenico. L’obiettivo era fare pressioni sul partito. De Domenico nei mesi successivi sarebbe stato dichiarato ineleggibile perché non si era dimesso da direttore generale dell’Università di Messina e gli subentrò Pippo Laccoto.

“Si struppia”

Duca era sprezzante e pronto a tutto pur di non rinunciare al lavoro che avrebbe ottenuto in sub appalto dalla Gsa e dalla Ok Gol: “Ho seduto due multinazionali a tavolino e le ho messe insieme… gli ho detto io lo chiami e gli dici di non rompere i coglioni alla razza Duca perché sennò si struppia. Ora gli ho detto siccome io… poi lo chiami e gli dici se cortesemente la finisci di rompere i coglioni che poi se vinciamo noialtri un pezzo di pane siamo in grado di darglielo pure noialtri, gli dici, se questo è il problema”.

Era disposto a “fare prendere fuoco l’impianto elettrico” pur di convincere il Cas a bandire subito la gara. Cosa che avvenne. L’interrogazione del Pd che sollevava dubbi pesanti sulla gara resta agli atti del Parlamento siciliano.

La nota del Pd

Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, interviene con una nota sulla vicenda: “Desidero esprimere vicinanza e solidarietà all’onorevole Nello Dipasquale per quanto sta emergendo dopo gli arresti della Dia per gli appalti truccati al Consorzio autostrade siciliane. Il Partito Democratico, unito e compatto, aveva acceso i fari con una interrogazione all’Ars fin dal 2020, primo firmatario proprio Dipasquale. Un atto che ha evidentemente dato molto fastidio agli indagati che – secondo quanto emerge dalle indagini – avrebbero paventato di usare ‘le maniere forti’ o tentare di corromperci per evitare la denuncia: niente da fare su entrambi i fronti e l’esposto alla Procura di Messina è la dimostrazione della nostra correttezza e di Nello Dipasquale nello specifico che ha seguito con particolare dedizione la vicenda”.


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