Messina Denaro, le identità nascoste: adesso a chi tocca?

Messina Denaro, la mappa delle identità nascoste: adesso a chi tocca?

Matteo Messina Denaro davanti all'arena di Verona
La mappa dei nomignoli usati dal padrino

PALERMO – Un’altra identità svelata, tante quelle ancora nascoste di amici e complici di Matteo Messina Denaro. Cade la protezione di Floriana Calcagno che il capomafia aveva affidato ad una sfilza di nomignoli. Una delle sue amanti era “sbrighisi”, “handicapatta”, “Luce”, “Acchina”.

Le identità svelate

Dopo l’arresto va aggiornata la mappa dei nomi in codice. Il padrino non difettava certo di fantasia, ma solo un calcolatore come lui poteva essere capace di orientarsi. Laura Bonafede – la donna della sua vita più che una delle sue tante amanti – era “Vanesia”, “Blu”, “Loredana”, “cugino”, “amico mio”. Per identificare i genitori della donna, il boss Leonardo Bonafede e la moglie Saveria Licata, si era affidato ai semplici “uomo” e “donna”.

“Tany”, “Lupetta” e “cromatina” li usava per Martina Gentile, la figlia della maestra Bonafede, il cui padre, l’ergastolano Salvatore Gentile, era “bamby“. Con “merlona” celava l’identità di Epifania Messina, la nonna di Martina Gentile, mentre “merlino” era uno zio.

Con “lupi” si rivolgeva agli Agola, familiari del marito di Martina Gentile. “Tramite” era la postina Lorena Lanceri e “maloverso” il marito Emanuele Bonafede. Per parlare del marito di Floriana Calcagno usava “Rubinetto“. “Perlana” era il boss Franco Luppino. “Indegna” e “sciacqualattighe” erano i soprannomi della figlia Lorenza, prima che recuperassero il loro turbolento rapporto e lei decidesse di prendere il cognome del padre. “Fragolone” la sorella Rosalia Messina Denaro.

Messina Denaro, le identità nascoste

Ci sono persone citate raramente, la cui presenza sembra fare da contorno agli affari e alla quotidianità del capomafia: “Pennello”, “Ikea”, “Lucignola”. Altri personaggi hanno avuto certamente un peso diverso. Che ci sia ancora molto da scoprire lo dimostra il numero di soprannomi senza identità. Favoreggiatori, soci e finanziatori.

“Non è nella mia cultura accusare, ci sono persone che mi hanno aiutato”, disse in uno dei primi interrogatori ai magistrati di Palermo.

Chi sono “Cesa”, “Cesina”, “La persona”, “Barilla”, “pancione”, “drogato”, “l’alcolista”, “il bagnino”, “Reparto”, “Parmigiano” che doveva portare 40 mila euro alla sorella, “w” che, all’epoca della scrittura di un pizzino stava facendo “una gara al Nord”, e tanti altri ancora? Quale sarà la prossima pedina a cadere dopo Floriana Compagno?

I DIARI DI MATTEO MESSINA DENARO


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