PALERMO – Lo spoglio prosegue e si profila uno scenario: il voto in provincia di Messina potrebbe avere consegnato la vittoria a Nello Musumeci e sancito la sconfitta di Giancarlo Cancelleri.
Quella Messina dove durissima fu la polemica per la candidatura in Forza Italia di Luigi Genovese, figlio di Francantonio, ras delle preferenze, ex parlamentare del Pd poi transitato in Forza Italia, condannato a 11 in primo grado nel processo sui cosiddetti corsi d’oro della formazione professionale.
Quella Messina dove a poche settimane dal voto un altro recordman di voti, Nino Germanà, lasciò gli alfaniani per tornare fra le braccia di Gianfranco Miccichè e Silvio Berlusconi.
Per tirare le somme si dovranno conoscere le preferenze raccolte dai singoli candidati, ma i numeri fin qui disponibili sono parecchio indicativi.
In provincia di Messina ha votato il 51% degli aventi diritto. E cioè poco meno di 300 mila persone. Quando sono state scrutinate 198 sezioni su 780, Musumeci ha ottenuto il 51,3% per cento dei voti. Ha doppiato il candidato del Movimento 5 Stelle che si ferma al 25,8%. Micari, per il Centrosinistra, è al 17,3% (chissà se avrà pagato lo scotto dell’esclusione della lista “Micari presidente” dove era candidato il presidente della Regione, Rosario Crocetta). Ciò significa che tra Musumeci e Cancelleri c’è una differenza di decine di migliaia di voti che potrebbero valere la vittoria a livello regionale. Non è accaduto in nessun’altra delle province siciliane, neppure nella Catania di Musumeci.
C’è di più: al momento la lista di Forza Italia a livello regionale raggiunge il 17% per cento mentre a Messina schizza al 24,5%. Ecco perché è qui che il candidato del centrodestra poterebbe avere costruito la sua vittoria.
