Micari: "Dimissioni? Non ora | Candidato anche senza Mdp e Si" - Live Sicilia

Micari: “Dimissioni? Non ora | Candidato anche senza Mdp e Si”

Il rettore dell'Università di Palermo: "Sono un candidato civico. Codice etico per le liste".

PALERMO – “Mi candido alla presidenza della Regione”. Il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari rompe gli indugi. Sarà lui il candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione. “Il rettore – spiega – svolge già un ruolo politico. Credo che si possa incidere molto di più essendo al governo della Regione. Se mi dimetteró? Assolutamente no. Almeno in questa prima fase. Ovviamente lo farei qualora fossi eletto. Confermo la mia disponibilità a candidarmi – ribadisce -. Le ragioni di questa scelta? Risalgono nel lavoro che in questi anni ho svolto nei diversi uffici. In questi casi c’è stato un unico comune denominatore: impegnarmi in un progetto finalizzato alla creazione delle condizioni per il futuro dei giovani, perché possano esprimere le proprie potenzialità in questa terra”.

“Certo – prosegue Micari – un rettore non crea lavoro. Per questo motivo, quando si è prospettata questa possibilità, ho ritenuto che fosse incoerente, sbagliato tirarsi indietro. Questa è la fase due di un impegno civico iniziato tanti anni fa. I primi contatti sono stati col sindaco Orlando e quando mi è stata prospettata questa possibilità, non mi sono tirato indietro. Da lì, l’idea si è rafforzata. Io sono un candidato civico – prosegue ancora il rettore – che intende mettere a disposizione una esperienza amministrativa compiuta in questi anni, nell’ambito di un campo largo, in una coalizione di centro-sinistra. Dove tutte le forze, in base alle proprie sensibilità, sono chiamate a contribuire”.

Ancora Micari: “Il rettore è un primus inter pares. E uguale deve essere il ruolo del governatore. Quello che io rivolgo è un invito, non solo ai tanti che hanno già manifestato il proprio interesse, ma anche ai cittadini, alle associazioni, alle forze politiche”. Secondo il rettore “alla Regione serve un recupero di progettualità e di credibilità nazionale e internazionale. Credo – aggiunge Micari – che nel programma debba esserci attenzione al riconoscimento dei diritti. A cominciare dal lavoro, a partire dall’occupazione giovanile, dalla salute, dall’attenzione per chi produce e per chi fa impresa. Bisogna consentire ai giovani di scegliere, eventualmente di andare da un’altra parte, ma serve che i giovani non siano costretti ad andare. Serve poi una attenzione ai temi relativi alla criminalità soprattutto sul piano della mentalità, all’accoglienza, alla gestione dei rifiuti”.

“La Sicilia ha bisogno di una accelerazione e di un cambio di marcia. Spero che il lavoro fatto all’università di possa trasferire in un ambito più ampio. Spero che si possa recuperare la passione, in una terra troppo incline al vittimismo” aggiunge nel corso del suo intervento Micari. “Le forze di sinistra che hanno deciso di non appoggiare la mia candidatura? Io credo che già nella definizione del programma di governo, magari si può trovare spazio per un dialogo. Se i partiti porteranno il loro simbolo? Certamente sì. Io sono un candidato orgogliosamente civico. Ma credo di avere sempre avuto la capacità di fare squadra. E la squadra è fatta dai partiti. Lavoreremo alla sintesi e il garante sarò io. La logica del percorso civico è un valore aggiunto: non si perde il patrimonio politico e si mette a disposizione di un campo che nella sua larghezza trova la sua forza”.

“Crocetta? Da rettore – risponde Micari ai cronisti – ho avuto un buon rapporto con tutti. Molto solido con diversi assessori del governo Crocetta e abbiamo lavorato insieme risolvendo positivamente diverse problematiche. Credo che l’esperienza Crocetta adesso vada allargata e servirà un cambio di marcia, provando ad andare oltre. Penso ad esempio che dovremo impegnarci per la spesa dei Fondi europei. Più il campo è largo, più avrà possibilità di successo”.  E ancora “Dimettermi da rettore? Una premessa: non c’è alcuna incompatibilità. In Ateneo – prosegue Micari rispondendo ai giornalisti – ho costruito una squadra solida. Credo che sarà possibile trovare una formula che studieremo in questi giorni per evitare questioni di inopportunità. Dopo due anni di rettorato, la struttura, l’organizzazione sono così solidi che riusciremo a trovare un modo per consentire a questa università di lavorare in questi due mesi. Troveremo una soluzione. Se penso all’autosopensione? Quello è uno strumento interno, vedremo. Se mi sono consultato con i protettori e col prorettore vicario prima di questa scelta? Studieremo e troveremo la soluzione più opportuna. Il mio rapporto con le associazioni studentesche è stato proficui quasi con tutte. Anche con loro ho avuto dei contatti informali. Gli studenti dovranno essere parte di questo progetto”. 

“Chi temo di più tra Cancelleri e Musumeci? Ho rispetto di tutti. Ma credo che la nostra proposta si differenzia nettamente dalla proposta della destra e dalle posizioni assunte dagli esponenti dei Cinquestelle. È proprio sul fronte della proposta, su un progetto serio che dobbiamo combattere con loro. E dobbiamo fare in modo che questa proposta convinca chi ha votato la destra e i Cinquestelle e chi in questi anni ha deciso di non andare a votare” prosegue il rettore. “Gli annunci dei Cinquestelle? Se vuoi gli applausi e i titoli sui giornali quello è il modo più semplice. Noi dobbiamo avanzare proposte serie. Le candidature? Stiamo già lavorando a un codice etico. In questa terra sono stati compiuti molti passi avanti nella lotta alla mafia sul piano militare, ma molto va fatto ancora sul piano della mentalità. Il nostro governo farà della trasparenza e della lotta alla corruzione la propria bandiera. E lo dovrà dimostrare già dalle candidature”.

*Aggiornamento

Un netto “sì” è la risposta di Fabrizio Micari alla domanda se sarà candidato a governatore della Sicilia anche nell’ipotesi in cui Mdp e Sinistra italiana non dovessero far parte della coalizione, come hanno annunciato. Il rettore dell’ateneo palermitano, rispondendo poi a chi gli ha chiesto quali criteri saranno individuati per le liste, ha risposto: “Credo in un governo regionale che faccia della trasparenza e della legalità la sua bandiera a partire dalle candidature, e quindi utilizzando un codice etico”.


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