Micciché eletto con 39 voti | "Nessun patto coi renziani" - Live Sicilia

Micciché eletto con 39 voti | “Nessun patto coi renziani”

Il neo presidente dell'Ars smentisce di aver fatto accordi col ministro renziano Lotti.

PALERMO – Il neo-eletto presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè in una nota dichiara “che con il ministro dello Sport, Luca Lotti, non c’è stato alcun accordo sulla eventualità di far confluire i voti dei deputati del Pd sulla sua candidatura alla presidenza del Parlamento siciliano”. “Il ministro Lotti – sottolinea Miccichè – mi ha telefonato dopo la mia elezione per augurarmi buon lavoro”. “Non c’è stata alcuna intesa con il Pd né con una parte di esso. In ogni caso, come ho già avuto modo di dire, sarò il presidente di tutta l’Ars, non solo di chi mi ha votato”, aggiunge Miccichè. Ieri Gianfranco Micciché è stato eletto presidente dell’ Assemblea siciliana con 39 voti, quattro in più di quelli assicuratigli dalla sua maggioranza.

In soccorso del commissario di FI sono arrivati i due deputati di “Sicilia Futura”, Nicola D’Agostino ed Edy Tamajo e almeno due parlamentari del Pd. Ma i franchi tiratori tra le fila del partito di Renzi potrebbero essere stati quattro, secondo alcuni deputati regionali, considerate due sospette defezioni nella coalizione di maggioranza. Intanto nel Pd è bufera con smentite categoriche, da parte di alcuni parlamentari, di aver “tradito” e la presa d’atto di altri della profonda spaccatura che attraversa il partito.

Tra questi anche il deputato regionale del Pd Michele Catanzaro: “Smentisco categoricamente ogni illazione che possa riguardarmi. Sono un uomo di partito leale, non certo un franco tiratore. Oltretutto, non avrei avuto alcun interesse di posizione a scegliere un candidato diverso da Di Pasquale, appartenente peraltro alla nostra stessa area politica. Non capisco, in ogni caso, quale sia il meccanismo secondo cui, sulla base di talune ricostruzioni politico-giornalistiche, saremmo stati proprio noi, e non altri, a far mancare i voti necessari”. “Si abbia, piuttosto, – aggiunge – il coraggio di dire che in questa vicenda ad uscire male è l’intero Pd, e questo deve fare riflettere, perché qui è in gioco l’azione di un partito, non certo quella di una singola corrente. E si abbia il coraggio di dire che situazioni come questa possono essere evitate solo in modo: abolendo il voto segreto. È questo quello che si vuole? Per me va benissimo”.


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