Migranti in rivolta, struttura ripulita |La "verità" della cooperativa - Live Sicilia

Migranti in rivolta, struttura ripulita |La “verità” della cooperativa

Foto degli interni della struttura dopo la rivolta di ieri.

"Il nostro compito - affermano - è quello di garantire i pasti e l’alloggio, non nasciamo come struttura di stasi ma di transito e cerchiamo anche con mezzi economici nostri di soddisfare le esigenze dei nostri giovani ospiti”.

CATANIA – E’ una denuncia nella denuncia quella che i responsabili della cooperativa che gestisce il centro di prima accoglienza di Villa Montevago a Caltagirone lanciano durante l’intervista rilasciataci stamattina dopo la rivolta di ieri.

Ieri abbiamo raccontato oltre alle fasi concitate della rivolta la situazione che, una volta entrati all’interno della struttura abbiamo trovato. Condizione disumana per gli ospiti e i risultati della protesta all’interno della struttura stessa. Vetri rotti, immondizia sparsa ovunque e una situazione igienica pessima. Stamattina la situazione era visibilmente diversa. Immondizia e sedie rotte sono scomparsi come i vetri rotti in tutta la struttura che alla bene e meglio ha rattoppato le vetrate con legni di fortuna.

Ci hanno raccontato la loro verità, fatta di uno stato emergenziale cui gli enti di riferimento rispondono con fin troppa lentezza e temporeggiando sino all’estremo. La struttura che potrebbe garantire spazi dignitosi per soli 48 ospiti viene riempita all’invero simile con 250 migranti quando dopo l’ennesimo sbarco il 3 maggio scorso viene individuata questa sede come alloggio temporaneo.

Il Centro di Prima Accoglienza di fatto creatosi a Caltagirone vive sin da subito una condizione emergenziale dettata dal numero degli ospiti e dall’inadeguatezza della struttura ad accoglierli. Il responsabile con cui parliamo stamani fra le righe denuncia uno stato di abbandono e una lentezza disarmante nei trasferimenti degli ospiti in strutture Sprar, più idonee.

“Il nostro e un centro di prima accoglienza con i budget economici che essi comportano. Il nostro compito in questa struttura è quello di garantire i pasti e l’alloggio, non nasciamo come struttura di stasi ma di transito e fronteggiamo anche con mezzi economici propri a soddisfare le esigenze dei nostri giovani ospiti”.

Sulle recriminazioni degli ospiti circa cibo, pocket money e vestiario è chiaro: “Sul cibo voglio essere chiaro su una cosa, le porzioni sono abbondanti ed affidate ad un noto ristoratore della città che garantisce quantità e qualità su ogni pasto preparato, il cibo arriva caldo ma molti di loro lo consumano in orari diversi da quelli della consegna ed è normale che questo sia più freddo. La dieta è ben equilibrata e variegata. A lamentarsi sono un gruppo sparuto. Sul vestiario e sul pocket money e sulle schede telefoniche purtroppo non ci è dato ne economicamente ne da contratto la possibilità di rispondere a questa esigenza, i centri di prima accoglienza non danno questo “servizio”.

lo spazio ripulito dopo la protesta

Nonostante ciò grazie al contributo di tanti riusciamo a garantire vestiario e ci siamo fatti carico dell’acquisto di intimo e scarpe per i ragazzi sin dal loro arrivo. Abbiamo visto la foto del sottotetto sul vostro articolo di ieri e voglio spiegare che quella non è stata una scelta nostra bensì degli ospiti che divisisi per etnia hanno preferito dormire li nonostante dopo la prima fase di accoglienza le stanze siano più libere.”

Chiediamo allora della situazione delle docce, troppo poche per tutti gli ospiti e della carenza di acqua.

Sulle docce, per coincidenza, troviamo a lavoro un idraulico intento a trovare la soluzione per montarne di nuove mentre sull’approvvigionamento dell’acqua la risposta rimanda al comune di Caltagirone parte della responsabilità:

“Abbiamo una vasca da 12 mila litri e ogni qual volta l’acqua finisce viene riempita con l’ausilio di un autobotte. Qui la fornitura dell’acqua è garantita a giorni alterni e avremmo gradito maggiore sensibilità, venendoci incontro con turni sull’erogazione che ci potessero permettere di affrontare il tutto con maggiore serenità.

Nei limiti del possibile e in uno stato di incertezza e di continua emergenza è il massimo che riusciamo a fare, notiamo forse poca sensibilità sulla situazione complessiva”.

E intanto ci arriva notiza che stasera la prefettura ha dato comunicazione del trasferimento di 21 ospiti e di un probabile altro trasferimento a breve tempo.

 


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