Miniere di morte in Sicilia | Montante: "Mi sono commosso" - Live Sicilia

Miniere di morte in Sicilia | Montante: “Mi sono commosso”

L'evento, promosso dalla Camera di Commercio nissena e dalla Regione siciliana ha fatto luce sui casi di malattie dovuti alle scorie radioattive presenti nelle minere delle Province di Enna e Caltanissetta. Il presidente di Confindustria Sicilia: "Ho ascoltato racconti molto toccanti, specie per me che sono nato e cresciuto in quei luoghi".

CONVEGNO A SERRADIFALCO
di
2 min di lettura

PALERMO – “Ammetto che, durante questa giornata, mi è spesso capitato di commuovermi”. Antonello Montante racconta così il clima che si è respirato oggi, nella Chiesa Madre di Serradifalco, il luogo scelto per il convegno dal titolo “Miniere: problema o risorsa. La salubrità è la salute dei cittadini?”. Ma al di là degli aspetti legati alle miniere, l’appuntamento di oggi ha puntato i riflettori su una realtà spesso dimenticata dai media: “Nella zona che comprende le province di Enna e Caltanissetta – spiega Antonello Montante – il tasso di malattie neurovegetative e neoplasie è di gran lunga più elevato che nel resto della Sicilia”. Il motivo è legato proprio alle scorie radioattive depositate in alcune delle miniere dismesse della zona. Scorie che in molti casi hanno raggiunto le falde acquifere, provocando danni enormi alla popolazione.

L’evento di oggi è stato promosso dalla Camera di commercio di Caltanissetta rappresentata, appunto, dal suo presidente Antonello Montante, e dalla Regione siciliana. Non a caso, oggi a Serradifalco era presente mezza giunta: hanno partecipato gli assessori Linda Vancheri (Attività produttive), Lucia Borsellino (Sanità), Nelli Scilabra (Formazione), Mariella Lo Bello (Territorio) e Nicolò Marino (Energia). “Occorre trovare soluzioni immediate – commenta Montante – per mettere un freno all’alto tasso di malattia che c’è sul territorio. Un tempo, le miniere erano luogo di morte ma anche di speranza. Adesso, dopo questo scempio ambientale, sono solo luogo di morte”. Proprio uno degli assessori, Linda Vancheri, ha illustrato il dramma al mensile I Love Sicilia: ““Il rischio della contaminazione ambientale – spiegava Linda Vancheri – è materia di inchieste partite, malfatte, chiuse e adesso riaperte. Migliaia di famiglie hanno malati e devono convivere con questo tormento che non finirà se non si bonifica il territorio. A San Cataldo sono 200 i malati di sclerosi, mille in provincia di Caltanissetta, cifre spaventose. Sono quasi tutti ragazzi nati fra il 1974 e il 1977, qualcuno anche nel 1980. Ammalati per quello che mangiano o respirano, o per quello che hanno dalla nascita”.

I lavori sono stati aperti dal presidente della Corte d’Assise Antonio Balsamo. Presenti anche i rappresentanti di 35 associazioni del luogo. “Ognuno di loro – racconta Montante – ha snocciolato numeri da paura. In tanti non riuscivano nemmeno a terminare l’intervento per l’emozione. E mi sono commosso, spesso anche io, visto che questi sono anche i luoghi in cui sono nato e cresciuto”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI