Mobilità, esodi e cassa integrazione | Dai sindacati ok al piano Gesip - Live Sicilia

Mobilità, esodi e cassa integrazione | Dai sindacati ok al piano Gesip

Dopo un incontro fiume le organizzazioni dei lavoratori hanno accettato l'accordo quadro proposto dal sindaco Orlando, ma resta forte l'incertezza sui numeri. Il bacino verrà suddiviso in due gruppi: una parte verrà spostato nelle partecipate, gli altri resteranno in Cig per il 2014 e (si spera) il 2015.

Palermo - la vertenza
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PALERMO – I sindacati firmano il piano per la Gesip. Al termine di una riunione fiume, durata quasi sei ore a Palazzo Galletti, le organizzazioni dei lavoratori, confederali e autonome, hanno accettato l’accordo quadro proposto dal sindaco Leoluca Orlando che consentirà al Comune di chiedere nuova cassa integrazione in deroga almeno fino a dicembre.

Una buona notizia, anche se l’accordo firmato dai sindacati (ovvero Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Alba e Cisal) è in molti punti diverso da quello redatto dai consulenti del primo cittadino. Non si indicano con precisione le risorse a disposizione di Palazzo delle Aquile (che dovrebbero comunque attestarsi in torno a 20-25 milioni di euro strutturali), né si parla di quante ore dovranno lavorare i dipendenti che verranno spostati nelle altre partecipate, così come regna ancora l’incertezza sui numeri di coloro che effettivamente a dicembre (non più novembre) si ritroveranno in altre aziende e degli esuberi nelle aziende. Sparita anche la tabella con la suddivisione nelle varie partecipate. Un’indeterminatezza frutto dei molti nodi ancora da sciogliere, ma al netto di questo la notizia è che tutti i sindacati hanno firmato e così la domanda per la nuova Cig potrà essere presentata alla Regione per coprire i lavoratori che dal 30 giugno risultano sospesi.

In poche parole, il bacino Gesip (1.730 lavoratori a cui sottrarre il centinaio che andrà in esodo incentivato) sarà diviso in due gruppi: una parte verrà spostato nelle altre partecipate mediante l’internalizzazione di servizi o l’attivazione di nuovi (tra cui Costruzioni industriali), gli altri resteranno in Cig per tutto il 2014 e anche nel 2015 (sempre che l’ammortizzatore sociale venga concesso anche per l’anno prossimo) svolgendo lavori socialmente utili per il Comune. Un secondo accordo prevede per chi resta in Cig un aumento del monte ore (da 20 settimanali a probabilmente 27), così da permettere di integrare la retribuzione che da luglio viene per legge decurtata del 30%: i lavoratori potranno così percepire una somma vicina agli 800 euro mensili senza costi in più per il Comune. Altri invece verranno accompagnati alla pensione.

Il problema, semmai, si pone per chi deve essere spostato. Il sindaco ha assicurato nuovi incontri sia con i presidenti delle partecipate per fare il punto sulle aziende, sia per stabilire i criteri per la mobilità orizzontale, oltre a vertici singoli per aziende per analizzare i piani industriali. Il problema è che, Codice civile alla mano, chi viene spostato dalla Gesip a un’altra azienda deve mantenere le stesse ore del vecchio contratto, quindi non può avere i part-time. Questo potrebbe addirittura dimezzare il numero di coloro che potranno spostarsi, anche se le partecipate continuano a chiederne 950: per questo nell’accordo sul punto c’è molta vaghezza, anche perché bisognerà capire se si determinerà una differenza salariale tra chi resta in Cig e chi va nelle aziende.

“La notizia positiva è che si è finalmente aperta una discussione vera sulla riorganizzazione delle partecipate e su un tentativo reale di svuotamento del bacino Gesip – dice Maurizio Calà della Cgil – da qui a dire che il problema è risolto ce ne passa, adesso vedremo se il sindaco aprirà come ci ha detto i tavoli di confronto con le singole partecipate. Dobbiamo avere piani industriali veri mirando all’eccellenza ed eliminando il marcio e dobbiamo discutere di servizi senza aumentare le tasse. Siamo disponibili a dare una mano all’amministrazione per capire chi può andare in pensione riducendo la quantità di personale e sistemando i lavoratori Gesip dando più servizi. E’ un’operazione complessa, ma è la prima visto che in due anni Orlando si è limitato agli annunci”.

“Oggi – afferma Mimma Calabrò Segretario generale Fisascat Cisl Palermo Trapani – si è fatto un primo importante passo nell’ottica della tutela e salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori Gesip e Gesip Servizi. Al Sindaco abbiamo richiesto che venissero rivisitati i piani industriali di tutte le partecipate, in modo da poter assicurare la massima occupazione dei lavoratori Gesip e la migliore resa dei servizi efficaci ed efficienti da rendere alla cittadinanza”.

“Per la prima volta oggi si è finalmente sottoscritto un accordo che apre una discussione reale sulla ricollocazione del bacino Gesip a partire da un ragionamento serio su una riorganizzazione complessiva di tutte le partecipate”. Lo affermano i segretari della Cgil di Palermo Maurizio Calà e della Cisl di Palermo Mimmo Milazzo in una nota congiunta in cui, al termine del lungo incontro con l’amministrazione comunale, giudicano “importante” la firma dell’accordo quadro sindacati-Comune per la ricollocazione del personale ex Gesip spa ed ex Gesip Servizi. “C’è adesso alle porte un appuntamento estremamente delicato, il bilancio consolidato del Comune di Palermo, che annetterà a fine anno anche i bilanci delle società partecipate. La sfida – aggiungono Calà e Milazzo – è quella di mettere in sicurezza tutto il sistema delle partecipate, ragionando come se avessimo davanti un’unica grande azienda con singoli settori specializzati, nei quali il motivo di fondo è mettere in equilibrio economico il sistema partecipate, garantire l’occupazione di tutti i lavoratori addetti e rendere servizi sicuramente migliori di quelli che la città sta ricevendo adesso. Tutto questo ovviamente senza alzare tasse e tariffe, che è il rischio che si corre quando i conti delle partecipate non sono in pareggio”. Cgil e Cisl hanno chiesto e ottenuto che nell’accordo si procedesse alla convocazione delle singole aziende, con i sindacati di categoria e i presidenti delle singole partecipate, per arrivare alla definizione dei piani industriali di ogni partecipata, per stabilire missioni produttive, qualità e quantità dei servizi e gli equilibri finanziari. I due segretari, Maurizio Calà e Mimmo Milazzo, hanno quindi sottoscritto l’accordo con il quale senza oneri aggiunti per il Comune si implementa l’assegno di cassa integrazione del personale Gesip, attraverso l’aumento delle ore di lavoro di pubblica utilità “in maniera da evitare una perdita di reddito e di penalizzare i lavoratori”.

“L’accordo firmato – dice Giannotta della Cisal – mostra ancora una volta la capacità dei sindacati di trovare con senso di responsabilità momenti di concertazione. Ci auguriamo soltanto di arrivare alla definizione del percorso ben prima della scadenza della Cig prevista”.

“La segreteria confederale della Ugl di Palermo – si legge in una nota – nella circostanza rappresentata dal componente di segreteria confederale Salvo Barone, ritiene che con la firma dell’accordo quadro odierno si possa fare un reale passo avanti per un riordino serio delle partecipate che tenga in considerazione la necessaria revisione dei contratti di servizio, sia sotto l’aspetto economico che quello occupazionale e retributivo, considerando prioritaria la qualita’ dei servizi. Elementi quest’ultimi indispensabili per la ricollocazione dei dipendenti Gesip e discussione che alla data odierna non e’ stato possibile affrontare con una Amministrazione carente dei relativi piani industriali aziendali, motivo per il quale questo accordo contiene tutto e niente. Altri sei mesi di cassa, probabilmente senza ulteriori sofferenze economiche per i dipendenti costretti a lavorare di piu’ per non vedersi ridotta l’indennita’, ma che ancora ad oggi e’ sprovvista del protocollo tra le istituzioni fino a dicembre 2014 e della intesa istituzionale presso l’ufficio provinciale del lavoro. Un accordo quello odierno che se affrontato tempestivamente e con raziocinio, senza che nessuno guardi a interessi di parte, potrebbe essere la svolta ad un riordino garantista per i lavoratori tutti e che vede finalmente dei servizi offerti alla citta’ degni della quinta citta’ d’Italia, altrimenti rischia di diventare l’ennesima pseudo soluzione tampone. Aspettiamo di conoscere il bilancio comunale e vedremo se quanto annunciato dalla amministrazione e’ supportato dai numeri. Ad oggi nessuna risoluzione definitiva della vertenza Gesip, ancora altre formalita’ normative da affrontare per la concessione della cassa e una prateria di analisi da effettuare per il riordino dei servizi che miri alla salvaguardia dei posti di lavoro e delle retribuzioni. In sintesi ancora tutto galleggia in alto mare”.


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